Fmi: l’Italia è un rischio globale. Pil tagliato a 0,6%

Il Forum economico mondiale si apre con l'Italia sotto i riflettori, evocata dal Fondo Monetario Internazionale come uno dei principali elementi di rischio globale. Ma non sono solo preoccupazioni politiche perché il Fmi ha tagliato le stime di crescita dell'Italia allo 0,6% per l'anno in corso, una revisione di quattro decimali rispetto a tre mesi fa e un valore che potrebbe anche peggiorare se lo spread dovesse rimanere alto.

Dopo le critiche non si fa attendere la replica del Governo. Parte il vicepremier Matteo Salvini: “Piuttosto è il Fmi che è una minaccia per l'economia mondiale, con le sue previsioni errate, pochi successi e molti disastri”, parole che trovano eco nel ministro dell’Economia Giovanni Tria: “Non credo che l'Italia sia un rischio né per l'Ue né globale”, in realtà il rischio viene dalle “politiche consigliate dal Fmi”. Infine l'altro vicepremier, Luigi Di Maio: “Stiamo creando un nuovo stato sociale: non arretriamo, di fronte a chi addirittura definisce l'Italia una delle cause della recessione economica”.

Questa sera a Davos si attende proprio Giovanni Tria, a seguire il premier Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi. Ma già si intuisce il tenore delle domande e dei colloqui a porte chiuse. Non solo perché il doomloop, il legame perverso fra rischi bancari e rischi sovrani, è molto alto in Italia e viene percepito come una minaccia, ma anche perché c’è il voto di maggio che contribuisce ad alzare i toni: lo 0,6% di Pil previsto dal Fmi e da Bankitalia nel 2019, che fino a ottobre prevedeva 1%, porta con sè inevitabilmente una manovra correttiva per rispettare i patti con Bruxelles.

Di Maio attacca, la Francia convoca l'ambasciatrice

All'indomani delle accuse mosse dal vicepremier Luigi Di Maio contro la Francia colonialista e la necessità di sanzioni Ue, Parigi ha compiuto un passo senza precedenti convocando al Ministero degli Esteri l'ambasciatrice italiana Teresa Castaldo, chiamata al Quai d'Orsay dal capo Di gabinetto della ministra agli Affari europei Nathalie Loiseau. Fonti della diplomazia transalpina hanno bollato le parole del vicepremier e capo politico dei 5 Stelle come “ostili e senza motivo”, “inaccettabili”, viste anche le relazioni secolari e il “partenariato che lega i due Paesi in seno all'Unione Europea”.

Ma Luigi Di Maio conferma tutto: “Noi abbiamo acceso un faro sulla verità e finchè non lasceremo in pace quella gente in Africa continueranno a partire”, ha ribadito in serata, sottolineando che “l'Europa deve avere il coraggio di affrontare il tema della decolonizzazione dell'Africa, che è la causa del mancato sviluppo degli Stati africani che noi dobbiamo lasciare in pace a casa loro e noi stare a casa nostra: per noi intendo Stati come la Francia che impediscono lo sviluppo e contribuiscono alla partenza di uomini che muoiono nel Mediterraneo. Nessun caso diplomatico, è tutto vero”.

Da Bruxelles, il commissario Ue Pierre Moscovici ha denunciato dichiarazioni “fatte per uso nazionale” che “somigliano a provocazioni, perché' il contenuto è vuoto o irresponsabile”. E anche per la diplomazia francese non ci sono dubbi: esattamente come la mano tesa del ministro per lo Sviluppo economico ai gilet gialli, anche l'uscita pronunciata ieri durante un comizio elettorale ad Avezzano va letta in un contesto di politica interna italiana. Insomma, una questione estremizzata in vista delle prossime elezioni europee soprattutto per offrire un orizzonte, un nemico sul quale scaricare le fortissime tensioni interne al M5S che sul tema immigrazione si fanno sempre più pressanti.

Domenica, parlando della crisi migratoria a Che tempo che fa, Alessando Di Battista aveva detto che “fino a che non si crea un incidente diplomatico con la Francia” il problema degli sbarchi “non si risolve”. Profezia divenuta realtà in meno di 24 ore. “Se oggi la gente parte dall'Africa, aveva attaccato Di Maio, è perché alcuni Paesi europei, con in testa la Francia, non hanno mai smesso di colonizzare decine di Stati africani”. Fa peggio il presidente francese che, per il leader 5 Stelle, “prima ci fa la morale, poi continua a finanziare il debito pubblico con i soldi con cui sfrutta l'Africa”. Da qui il suggerimento a Bruxelles di imporre sanzioni a Parigi e portare la questione fino all'Onu.

Ribaltone in Sardegna: centrosinistra unito conquista un seggio a Cagliari

Ribaltone nel collegio uninominale per la Camera di Cagliari: il centrosinistra unito, da Pd a Leu, scalza il Movimento 5 Stelle. Andrea Frailis, espressione di Progressisti di Sardegna ha conquistato il seggio dopo le dimissioni del deputato-velista Andrea Mura, espulso dal M5S per le troppe assenze. Non ha portato bene al centrodestra e ai pentastellati l'arrivo in Sardegna dei leader Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Luigi Di Maio. Frailis, 62 anni, storico conduttore della tv locale Videolina che ora siederà fra i banchi dem, ha avuto la meglio anche senza l'apporto dei big del Nazareno, alle prese con la corsa alle primarie del 3 marzo. Sta di fatto che, a scrutinio ultimato, il giornalista ha ottenuto il 40,46% delle preferenze. Secondo il pentastellato Luca Caschili con il 28,92%, terza la candidata del centrodestra (Lega, Fi, Fdi) Daniela Noli con il 27,80% e quarto e ultimo Enrico Balletto (CasaPound) con il 2,81%. Altissima la percentuale di chi ha disertato le urne: ha votato solo il 15,54%.

L’Aula del Senato

Secondo il calendario dei lavori, l’aula del Senato tornerà a riunirsi alle 9.30 per l’esame del decreto semplificazioni ma, considerato che le Commissioni Affari Costituzionali e Lavori Pubblici devono ancora concludere l’esame degli emendamenti, l’inizio del confronto sarà molto probabilmente rinviato alla fine della settimana o addirittura all’inizio della prossima.

Le Commissioni del Senato

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali in sede riunita con la Lavori Pubblici proseguirà l’esame del decreto semplificazioni. La Giustizia esaminerà il ddl sul giudizio abbreviato, quello sulla giustizia telematica, sul procedimento monitorio abbreviato e quello sulla lite temeraria. La Finanze esaminerà il disegno di legge per il contrasto del finanziamento delle mine anti-persona.

La Commissione Industria esaminerà il disegno di legge per la produzione e vendita di pane, quello sul commercio equosolidale e lo schema di decreto ministeriale per la ripartizione per l'anno 2018 del Fondo derivante dalle sanzioni amministrative irrogate dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato da destinare alle iniziative a vantaggio dei consumatori. La Salute si confronterà sul disegno di legge relativo alle norme in materia di disposizione del proprio corpo e dei tessuti post mortem a fini di studio, formazione e di ricerca scientifica esu quello sui disturbi del comportamento alimentare.

L’Aula della Camera

L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 11 per la discussione delle interpellanze e interrogazioni. A seguire riprenderà l’esame della proposta di legge costituzionale per la modifica dell'articolo 71 della Costituzione in materia di iniziativa legislativa popolare.

Le Commissioni della Camera

La Commissione Giustizia esaminerà la pdl di delega al Governo per l'istituzione del Tribunale superiore dei conflitti presso la Corte di cassazione. La Cultura proseguirà il ciclo di audizioni sulle proposte di legge sull’accesso ai corsi universitari. La Commissione Ambiente ascolterà i rappresentanti di RICREA, CIAL e RILEGNO nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui rapporti convenzionali tra il Consorzio nazionale imballaggi (CONAI) e l'ANCI alla luce della nuova normativa in materia di raccolta e gestione dei rifiuti da imballaggio; proseguirà poi il ciclo di audizioni sulle proposte di legge sulla gestione pubblica e partecipativa del ciclo integrale delle acque.

La Attività produttive esaminerà lo schema di decreto ministeriale sulla ripartizione per l'anno 2018 del fondo derivante dalle sanzioni amministrative irrogate dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato da destinare a iniziative a vantaggio dei consumatori. La Lavoro esaminerà la pdl di modifica dell'ordinamento e la struttura organizzativa dell'Inps e dell'Inail, e la proposta di nomina del professor Domenico Parisi a Presidente dell'ANPAL. La Affari Sociali svolgerà alcune audizioni nell’ambito dell'indagine conoscitiva in materia di fondi integrativi del Servizio sanitario nazionale. La Commissione Politiche dell’Unione Europea si confronterà sulla Legge europea 2018.



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