M5S e Lega litigano su Toninelli

Anche i segnali di ieri, con l’ennesimo scontro tra Lega e M5S sulle grandi opere, portano nella direzione di una crisi di governo, ma Matteo Salvini non ha ancora sciolto la riserva. Diversi big del Carroccio sottolineano che il ministro dell'Interno sta giocando una partita per alzare l'asticella e chiedere un cambio di passo vero all’azione dell’esecutivo. Tuttavia nella Lega il pressing affinché il vicepremier stacchi la spina si fa sempre più forte. Pure nel M5S c’è la consapevolezza della possibilità che l'alleato di governo possa questa volta strappare sul serio. Sono arrivati i segnali dell'insofferenza crescente del sottosegretario Giancarlo Giorgetti, degli altri membri del governo e dei governatori di Veneto e Lombardia. I pentastellati attendono le mosse del ministro dell'Interno e a sua volta il ministro dell'Interno attende risposte dal M5S. “Siamo nelle mani di Dio”, dice Salvini.  

Il timore nella Lega è che di fronte ad una rottura nella maggioranza si formi in Parlamento un'alleanza tra il Partito Democratico e il M5S per dar vita magari ad un governo istituzionale. “E l'intervista di apertura verso il Movimento di Franceschini” è un segnale chiaro, osserva un dirigente del Carroccio. Una preoccupazione immediatamente smentita dai cinque stelle e soprattutto da una larga parte del PD. Ciò non toglie che Lega guardi con sospetto alle manovre dell'ala che fa riferimento al presidente della Camera, Roberto Fico

A complicare la delicata fase politica c’è poi lo scontro sul ministro dei Trasporti Danilo Toninelli. Non c’è solo il licenziamento di Coppola, uno degli esperti della commissione per l'analisi costi-benefici sulla Tav, che si era dissociato dall'esito negativo della valutazione: la Lega ricorda la decisione dell'ex capo segreteria di Toninelli di lasciare il Mit, la sostituzione di Sessa, ex presidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici e rilancia anche la voce di una ristrutturazione al ministero delle Infrastrutture. Insomma per la Lega il Ministro deve essere cambiato così da evitare continue gaffe e soprattutto per sbloccare le grandi opere. Al momento non è arrivata alcuna richiesta ufficiale al M5S e al premier Giuseppe Conte, anzi lo stesso Salvini ha spiegato che non si tratta di sostituire un ministro “ma di fare le cose”. 

Tensione nel Pd dopo l’apertura di Franceschini al M5S

Una buona fetta di Pd non ha preso bene la proposta di Dario Franceschini di riprendere il dialogo con il Movimento 5 Stelle per mettere all'angolo la Lega. L'ex ministro dei Beni culturali ha ricevuto un secco no soprattutto da Matteo Renzi, oltre che dal diretto interessato, il capo politico pentastellato, Luigi Di Maio. La proposta è quella di provare a “costruire un arco di forze che, anche se non governano insieme, sono pronte a difendere i valori umani e costituzionali che Matteo Salvini calpesta e violenta ogni giorno”. E si basa su una riflessione precisa: tra Carroccio e Cinquestelle non c'è la stessa affinità di valori che potrebbe esserci con i dem, soprattutto sulla questione migranti. Perché, nonostante “i limiti enormi dei 5 Stelle, i toni insopportabili, l'incapacità nell'azione di governo, la disgustosa strumentalizzazione della vicenda di Bibbiano”, il dirigente del Nazareno non riesce a fare a meno di notare come sull'elezione di David Sassoli a presidente del Parlamento europeo e di Ursula von der Leyen a capo della Commissione Ue gli uomini di Di Maio abbiano avuto un “comportamento diverso”. 

Il vicepremier, però, bolla come “fantasia” ogni possibile voce di corridoio. Dal mondo Pd, invece, è Matteo Renzi a scagliarsi pesantemente contro la proposta: “Prendo sul serio le parole di Franceschini, in una intervista in cui per metà attribuisce a me la colpa di tutto ciò che è successo in questi mesi e per metà fa l'elogio del M5S. “Insieme possiamo difendere certi valori”, dice Dario dei grillini. Insieme a loro, ok. Ma senza di me”. Renzi è chiaro: “Se qualcuno vuole davvero fare questo accordo ci provi, alla luce del sole. Io non condivido e per il rispetto che devo a chi mi ha eletto, non voterò la fiducia a un governo Pd-M5S”. 

L’Aula del Senato 

L’aula del Senato tornerà a riunirsi alle 16.30 per l’esame del sul decreto legge sui settori di competenza del Ministero per i beni e le attività culturali, della legge di delegazione europea 2018, della relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2019 e della relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2018. A seguire si confronterà sul disegno di legge, già approvato dalla Camera, relativo all’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole e sul rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2018 e sulle disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2019.

Le Commissioni del Senato

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà la proposta di legge costituzionale sull’iniziativa legislativa popolare e di referendum. La Giustizia svolgerà alcune audizioni sul ddl per l’introduzione del reato di diffusione di video privati, si confronterà poi sul ddl per la tutela degli animali, su quello relativo alla diffamazione mezzo stampa e sull’affido dei minori. La Bilancio proseguirà l’esame del rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2018 e delle disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2019. Domani alle 13.30 ascolterà i rappresentanti di INAIL e IMPS sullo schema di decreto del Presidente della Repubblica sul regolamento dell'amministrazione e la contabilità delle amministrazioni pubbliche. 

La Finanze dibatterà sul ddl per la parità di accesso agli organi di società quotate. La Commissione Istruzione concluderà il dibattito sul decreto legge sulle misure urgenti nei settori di competenza del Mibac come le fondazioni lirico sinfoniche e il settore del cinema e dell’audiovisivo. L’Agricoltura si confronterà sulla delega al Governo per la semplificazione e la codificazione in materia di agricoltura e agroalimentare. Svolgerà, poi, alcune audizioni sulla riorganizzazione dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA) e per il riordino del sistema dei controlli nel settore agroalimentare ed alcune sulle problematiche della filiera bufalina. 

L’Industria svolgerà diverse audizioni sul ddl relativo all’obsolescenza programmata dei beni di consumo, si confronterà sulla delega al Governo in materia di turismo e sull’atto europeo sull’attuazione del piano d'azione strategico sulle batterie. La Lavoro proseguirà le audizioni sul ddl di delega semplificazione e codificazione in materia di lavoro. La Commissione Salute svolgerà alcune audizioni sullo schema di decreto del Presidente della Repubblica sulle prescrizioni tecniche relative agli esami effettuati su tessuti e cellule umani, ed esaminerà il ddl sulla cefalea, sul disegno di legge per il trattamento della fibromalgia e proseguirà il dibattito sull’affare assegnato uso del medicinale triptorelina. 

Alle 10 la Territorio ascolterà il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, in merito agli esiti del Consiglio dell'Unione europea del 26 giugno 2019 sui cambiamenti climatici e alle problematiche relative al Piano nazionale integrato per l'energia e il clima (PNIEC). La Politiche dell’Unione Europea proseguirà il confronto sulla legge di delegazione europea 2018.

L’Aula della Camera 

L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 9.30 per la discussione generale sulla proposta di legge costituzionale relativo l’elettorato per l'elezione del Senato, sui documenti relativi al conto consultivo e progetto di bilancio della Camera per l'anno finanziario 2019 e sulla pdl per l'attribuzione a soggetti pubblici della proprietà della Banca d'Italia. Dalle 16 esaminerà sul decreto per l’ordine e sicurezza pubblica, sulla proposta di legge di modifica del Codice della strada, sulla pdl per l’utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e automatici in ambiente extraospedaliero e sulla proposta di legge per il contrasto della violenza in occasione di manifestazioni sportive.

Le Commissioni della Camera

La Bilancio esaminerà il decreto, approvato la settimana scorsa dal Senato, per il miglioramento dei saldi di finanza pubblica. La Finanze ascolterà i rappresentanti dell'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) e di Federbeton nell’ambito dell’esame della pdl per l’istituzione dell'imposta municipale sugli immobili, la cosiddetta nuova IMU. La Commissione Ambiente svolgerà diverse audizioni sulla proposta di legge sull'impiego di unità da pesca per la raccolta dei rifiuti solidi dispersi in mare e per la tutela dell'ambiente marino. Domani alle 14.30 ascolterà i rappresentanti del Consorzio nazionale imballaggi (CONAI) nell’ambito dell’indagine conoscitiva sui rapporti convenzionali tra il Consorzio nazionale imballaggi (CONAI) e l'ANCI, alla luce della nuova normativa in materia di raccolta e gestione dei rifiuti da imballaggio. 

La Attività Produttive, alle 12, ascolterà i rappresentanti di rappresentanti di Confindustria energia, di Energia da biomasse solide (EBS) e di Federmetano sulle prospettive di attuazione e di adeguamento della Strategia Energetica Nazionale al Piano Nazionale Energia e Clima per il 2030. Si confronterà poi sulle risoluzioni sulle iniziative urgenti in favore del settore della distribuzione dei carburanti. La Lavoro svolgerà diverse audizioni sulla pdl sulla sicurezza sul lavoro e la determinazione dei premi per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. La Affari Sociali esaminerà lo schema di decreto del Presidente della Repubblica sulle prescrizioni tecniche relative agli esami effettuati su tessuti e cellule umani. Infine la Commissione Agricoltura svolgerà alcune audizioni sulla riorganizzazione dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA) e si confronterà sullo schema di decreto ministeriale per la salvaguardia dei vigneti eroici o storici.



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