Nella giornata di oggi l’Assemblea e le Commissioni del Senato non si riuniranno. Nell'arco di questa settimana, l’Aula ha approvato in via definitiva la ratifica di esecuzione dell'Accordo istitutivo della Banca asiatica per gli investimenti in infrastrutture.

Successivamente sono state discusse ed approvate le mozioni sulle concessioni demaniali marittime. Nella fattispecie il Governo viene impegnato ad attivare immediatamente un rapido percorso di negoziazione con l'Unione Europea per verificare l'applicabilità al tema delle concessioni demaniali balneari del criterio del "doppio binario", distinguendo cioè le concessioni attualmente in vigore dalle nuove concessioni, ad adottare, al più presto, un intervento normativo di riordino della materia che, tenendo conto delle intese raggiunte in sede europea e a sensibilizzare efficacemente l'Unione Europea, perché riconosca la particolare situazione che le coste meridionali dell'Italia.

Sono state poi approvate anche le mozioni sulle iniziative contro la corruzione negli appalti delle grandi opere pubbliche, che nello specifico impegnano il Governo ad adottare ogni iniziativa necessaria a favorire il completamento dell'opera MOSE entro il termine del 31 dicembre 2018, a vincolare il Consorzio Venezia Nuova al rispetto di quanto disposto nel nuovo codice degli appalti, a contrastare, con ogni misura ritenuta necessaria, il fenomeno della corruzione in tutti i settori dell'economia e nell'ambito delle amministrazioni pubbliche, nelle società partecipate e controllate, a favorire il potenziamento della collaborazione tra l'ANAC e l'autorità giudiziaria, a promuovere, in relazione alla realizzazione di infrastrutture pubbliche e di eventi, il ricorso costante all'adozione di protocolli che favoriscano l'adozione di modelli di cooperazione istituzionale e di vigilanza degli appalti pubblici, a dotare le Amministrazioni pubbliche delle risorse professionali adeguate e a rafforzare il ruolo dell'ANAC.

Da sottolineare che ieri l’Assemblea di Palazzo Madama, impegnata nell’esame di un ddl in materia di contrasto al terrorismo, ha approvato, con il parere contrario del Governo, un emendamento presentato da Forza Italia. A favore della modifica si sono espressi anche rappresentanti del Gruppo ALA, che fanno capo a Denis Verdini, e alcuni senatori di AP. L’approvazione dell’emendamento, al di là dei suoi specifici contenuti, rappresenta un chiaro segnale politico al Governo da parte degli alleati centristi.

La Conferenza dei Capigruppo ha approvato il nuovo calendario dei lavori fino al 28 luglio. Nella settimana dal 5 al 7 luglio sarà esaminato il ddl di modifica dei bilanci di Regioni ed enti locali e la legge di delegazione europea. Dal 12 al 14 luglio, ove conclusi i lavori in Commissione, saranno discussi i ddl sulla concorrenza, sull'editoria, sulle modifiche al bilancio dello Stato e sugli sprechi alimentari. Dal 19 al 21 luglio saranno discussi i ddl collegati alla manovra finanziaria sul cinema e sul lavoro autonomo. Dal 26 al 28 luglio saranno esaminati il decreto-legge sulla cessione dell’Ilva, il ddl in materia di cittadinanza, i provvedimenti per istituire Commissioni d'inchiesta sugli appalti pubblici e sul sisma in Abruzzo.

Passando all’altro ramo del Parlamento, nella giornata di oggi l’Assemblea della Camera si riunirà a partire dalle 9.30 per la discussione generale sul decreto-legge, già approvato dal Senato, recante disposizioni urgenti in materia di procedure esecutive e concorsuali, nonché a favore degli investitori in banche in liquidazione.

Nell'arco di questa settimana, l’Aula di Montecitorio ha discusso e poi respinto le questioni pregiudiziali sulle disposizioni urgenti per il completamento della procedura di cessione dei complessi aziendali del Gruppo ILVA e sulla proposta di legge relativa alle procedure esecutive e concorsuali, nonché a favore degli investitori in banche in liquidazione; ha inoltre approvato in prima lettura la pdl sulla professione di educatore professionale socio-pedagogico, educatore professionale socio-sanitario e di pedagogista. L’obiettivo del provvedimento, che ora passa all’esame del Senato, è quello di dare ordine a un settore nel quale perdura da anni una confusione normativa, fissando alcuni requisiti basilari, prendendo come riferimento il livello delle conoscenze richieste dal Qeq (Quadro europeo delle qualificazioni professionali). Nello specifico, viene individuato un percorso formativo chiaro e vengono specificate quali siano le competenze scientifiche, i titoli e gli sbocchi occupazionali di educatori e pedagogisti rafforzando una professione fortemente penalizzata e migliorando di conseguenza anche la qualità dei servizi e del welfare.

Successivamente sono state approvate diverse mozioni sull’affidamento di servizi nel settore dei beni culturali. Nella fattispecie, il Governo viene impegnato a concludere quanto prima e con la massima trasparenza le procedure di gara per la gestione dei servizi aggiuntivi presso i principali complessi museali italiani, a garantire che le scelte relative gare siano operate secondo criteri di efficienza e di efficacia della gestione, a fornire adeguate motivazioni sulle scelte tecniche operate in relazione ai costi, alla tipologia e alla specificità del servizio richiesto e a garantire adeguata tutela dei lavoratori attualmente impegnati nei servizi aggiuntivi, assicurando che l'affidamento di tali servizi nei musei e negli istituti culturali avvenga nel rispetto della «clausola sociale».

Nella giornata di mercoledì, l’Aula di Montecitorio ha approvato con 304 voti favorevoli, 71 contrari e 25 astenuti, la proposta di legge per la modifica del contenuto della legge di bilancio. Il provvedimento, che ora passa all’esame del Senato e la cui approvazione definitiva viene ipotizzata per luglio, prevede l'aggiornamento delle regole contabili previste dall'attuale legge di contabilità e finanza pubblica con l’obiettivo principale di integrare in un unico provvedimento i contenuti degli attuali disegni di legge di bilancio e di stabilità. L'integrazione persegue la finalità di incentrare la decisione di bilancio sull'insieme delle entrate e delle spese pubbliche portando al centro del dibattito parlamentare le priorità dell'intervento pubblico.

In estrema sintesi, la nuova legge di bilancio viene articolata in due sezioni. La prima assorbe in gran parte i contenuti dell'attuale legge di stabilità e fissa le misure tese a realizzare gli obiettivi di finanza pubblica indicati nei documenti programmatici di bilancio, quali il DEF e la Nota di aggiornamento. In questa prima sezione non potranno quindi essere contenute norme di delega, di carattere ordinamentale o organizzatorio, né interventi di natura localistica o microsettoriale. La seconda sezione è invece dedicata alle previsioni di entrata e di spesa. Viene mantenuta, ma arricchita di contenuti, la Nota tecnico-illustrativa da allegare al disegno di legge di bilancio, con funzione di raccordo, a fini conoscitivi, tra il provvedimento di bilancio e il conto economico delle pubbliche amministrazioni.

Il provvedimento introduce poi diverse innovazioni come il superamento delle clausole di salvaguardia (che daranno un forte impulso alla spending review), la garanzia del rispetto delle scelte dei contribuenti rispetto all’utilizzo dell’8 e del 5 per mille, l’introduzione del Bes (un indicatore di bilancio equo e sostenibile), l’accesso alle banche dati per il costante monitoraggio delle leggi di spesa, la trasparenza sui derivati inseriti in bilancio e quadri prospettici semplici per la lettura congiunta di missioni programmi e azioni.

Dopo mesi di campagna e durissimi confronti politici, la Gran Bretagna con il 52% dei voti ha deciso di uscire dall’Unione Europea. Nelle notte il testa a testa del referendum sulla Brexit si è trasformato nella vittoria degli euroscettici. Dall'iniziale esultanza nel campo dei pro-Ue si è passati all'euforia sul fronte opposto dei Leave. E la Gran Bretagna ora deve fare davvero i conti con la scelta che ha compiuta: il premier britannico David Cameron starebbe pensando alle dimissioni dopo la bruciante sconfitta. Secondo fonti del partito conservatore, la sua uscita di scena potrebbe però non essere "immediata". Immediate invece le reazioni delle borse asiatiche, le prime ad aprire, in caduta dopo l'esito del referendum. La Borsa di Tokyo è arrivata a perdere l'8% e Hong Kong ha ceduto il 5,75%. La sterlina è crollata ai valori del 1985 e questo potrebbe essere solamente l’inizio di un giorno nero per il futuro dell’Unione Europea e della stessa Gran Bretagna.



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