Rinviato a lunedì l’arrivo in Aula della Camera del decreto dignità

Nella giornata di oggi l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 15 per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata. Oggi avrebbe dovuto essere il giorno dell’approdo in Aula del decreto dignità, ma così non sarà. Alla fine l'ostruzionismo delle opposizioni paga e il decreto slitta ancora: il provvedimento che porta la firma del vicepremier Luigi Di Maio, non arriverà in aula alla Camera prima di lunedì 30 luglio, ma solo per la discussione generale, perché le votazioni sono state calendarizzate dalla conferenza dei capigruppo per il 31 luglio, 1 e 2 agosto. Il testo poi andrà al Senato per l’approvazione definitiva che comunque dovrà avvenire non oltre l’11 settembre.

Prima però la maggioranza dovrà superare l'ostruzionismo messo in atto dalle opposizioni. L'efficacia dell'azione è tangibile nei lavori delle Commissioni Finanze e Lavoro, dove il numero di emendamenti è sceso sì drasticamente da oltre 800 a poco più di 600, con 300 segnalati come prioritari. La maggioranza targata Lega e Movimento 5 Stelle ha fatto votare gli articoli sui quali le proposte di modifica erano poche (impianti sportivi, delocalizzazioni e giochi) ed ha bocciato quasi tutte le proposte accantonandone alcune, come gli emendamenti di Forza Italia sulla compensazione tra debiti e crediti d’imprese e professionisti nei confronti della Pubblica amministrazione.

La Lega da canto suo ha dovuto ingoiare bocconi amari, come il mancato taglio delle tasse sulle sigarette elettroniche, gli incentivi per le televisioni locali o le prime norme per l'introduzione della flattax. Oggi le Commissioni Finanze e Lavoro riprenderanno l’esame degli emendamenti con l’obiettivo di concludere l’esame e dare il mandato ai relatori entro la fine della settimana.

Nonostante la prova di forza, non è ancora esclusa la possibilità che il governo ponga la questione di fiducia sul decreto Dignità. Sul punto l’esecutivo prenderà una decisione nelle prossime ore: molto dipenderà dalle intenzioni ostruzionistiche delle opposizioni ma anche dalla tenuta della maggioranza nel caso si andasse in aula a votare articolo per articolo.

Proseguono i lavori delle Commissioni

Per quanto riguarda le Commissioni, la Giustizia esaminerà gli schemi di decreti legislativi relativi alla vita detentiva e al lavoro penitenziario, alla giustizia riparativa e alla mediazione reo-vittima, e la proposta di legge sulla classaction. La Bilancio esaminerà il Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2017 e le disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2018. La Ambiente alle 14 proseguirà l’audizione del Ministro dell'ambiente Sergio Costa sulle linee programmatiche del suo Dicastero.

L’Attività Produttive e la Trasporti si confronteranno sullo schema di decreto del Presidente della Repubblica sul registro pubblico delle opposizioni, con riguardo all'impiego della posta cartacea. La Affari Sociali dibatterà lo schema di decreto legislativo sul codice del Terzo settore. Infine la Commissione Agricoltura svolgerà alcune audizioni sulla situazione e sui problemi del settore agroalimentare e della pesca, e si confronterà sulla deliberazione di un'indagine conoscitiva sull'emergenza legata alla diffusione della Xylella fastidiosa nella regione Puglia.

Senato esaminerà il decreto sul Tribunale di Bari

L’aula del Senato tornerà a riunirsi alle 9.30 per l’esame delle questioni pregiudiziali e successivamente del decreto legge per assicurare lo svolgimento dei procedimenti e dei processi penali nel periodo necessario a consentire interventi di edilizia giudiziaria per il Tribunale di Bari. Si confronterà poi sul decreto per la cessione di unità navali italiane a supporto della Guardia costiera del Ministero della difesa e degli organi per la sicurezza costiera del Ministero dell'interno libici.

Riprendono i lavori delle Commissioni

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali si confronterà sullo schema di decreto legislativo sul codice del Terzo settore; esaminerà il decreto per il riordino dei Ministeri, dibatterà gli schemi di decreti legislativi sul controllo dell'acquisizione e della detenzione di armi e sull’accessibilità dei siti web e delle applicazioni mobili degli Enti pubblici. In sede congiunta con la Affari Costituzionali della Camera alle 14 ascolterà le comunicazioni del Ministro dell'interno Matteo Salvini sulle linee programmatiche del suo Dicastero.

La Giustizia proseguirà l’esame del disegno di legge per la legittima difesa e degli schemi di decreti legislativi relativi alla riforma dell'ordinamento penitenziario, alla disciplina dell'esecuzione delle pene nei confronti dei condannati minorenni e alla giustizia riparativa. La Bilancio esaminerà la proposta d’indagine conoscitiva sullo stato e sulle prospettive del processo di revisione della spesa pubblica. L’Istruzione, in sede congiunta con la Cultura della Camera, mercoledì alle 14 proseguirà il confronto con il Ministro dell'istruzione Marco Bussetti sulle linee programmatiche del suo Dicastero. L’Agricoltura proseguirà il ciclo di audizioni sulle problematiche del comparto agricolo e agroalimentare.

La Commissione Industria esaminerà le comunicazioni della Commissione al Parlamento europeo “Un New Deal per i consumatori” e “Un settore europeo del commercio al dettaglio adeguato al 21° secolo. La Lavoro svolgerà diverse audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul funzionamento dei servizi pubblici per l'impiego in Italia e all'estero. La Sanità, con la Affari Sociali della Camera, alle 14 ascolterà la Ministra della Salute Giulia Grillo sulle linee programmatiche del suo Dicastero. La Territorio proseguirà il confronto sul disegno di legge, già approvato dalla Camera, per l’istituzione della Commissione d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti.

Il Ministro Toninelli blocca i lavori della TAV Lione - Torino

Ieri pomeriggio il Ministro pentastellato alle infrastrutture e trasporti Danilo Toninelli ha pubblicato un post su Facebook a proposito della Tav Torino – Lione in cui, senza troppi giri di parole, afferma: “Rifarsi al Contratto di governo significa voler ridiscutere integralmente l'infrastruttura in applicazione dell'accordo con la Francia. Senza preclusioni ideologiche, ma senza subire il ricatto che ci piove in testa e che scaturisce dalle scandalose scelte precedenti. E' questo il principio in base al quale stiamo lavorando. Ecco perché' adesso nessuno deve azzardarsi a firmare nulla ai fini dell'avanzamento dell'opera. Lo considereremmo come un atto ostile”.

La Lega resta in silenzio. Ma è un silenzio che pesa, se si considera la linea espressa un mese fa dal sottosegretario leghista alle infrastrutture Edoardo Rixi contraria al blocco totale delle opere. Insorgono invece le opposizioni e in particolare il Partito Democratico; Matteo Renzi attacca: “I grillini in Piemonte difendono quelli che contestano la Tav e Salvini non si fa vedere a dare solidarietà alle Forze dell'Ordine”. Ettore Rosato ha invitato Toninelli a coinvolgere la magistratura per denunciare il “verminaio di sprechi e connivenze corruttive”.



Seguici sui Social


2

Nomos Centro Studi Parlamentari è una delle principali realtà italiane nel settore delle Relazioni IstituzionaliPublic Affairs, Lobbying e Monitoraggio Legislativo e Parlamentare 

Vuoi ricevere tutti i nostri aggiornamenti in tempo reale? Seguici sui nostri canali social