Ue: via a partita nomine, Italia fuori da giochi

Nessun incontro bilaterale a margine del summit, nessuna posizione ufficiale sul prossimo presidente della Commissione europea: mentre a Bruxelles i 28 iniziano il gioco politico-diplomatico che da qui a qualche mese porterà alla nomina dei vertici dell'Unione, l'Italia resta fuori dalla partita. Giuseppe Conte arriva in ritardo al vertice straordinario dei capi di Stato e di Governo e assicura che “abbiamo sicuramente delle chance per far recitare all'Italia il ruolo che merita”. Poi lascia il summit senza parlare con la stampa, mentre i partner Ue raccontano ai cronisti la posizione dei rispettivi Paesi. Quando tutti parlano con tutti, la distanza del governo italiano dal tavolo delle decisioni è plastica. 

Secondo quanto risulta, solo Conte e Theresa May non hanno avuto nessun bilaterale e nessun incontro con i colleghi sulla partita delicatissima della prossima architettura istituzionale della Ue. L'immobilismo dell'Italia si scontra con l'iperattivismo di Emmanuel Macron e Angela Merkel. I nomi sul tavolo per il sostituto di Jean Claude Juncker sono diversi e molto dipenderà dal gioco d’incastri che si comporrà questa settimana: l'Italia non ha espresso una sua posizione. Diversa sarà la partita sul Commissario italiano che si giocherà tra qualche mese, quando si avrà un'idea più precisa degli equilibri europei; in quel caso l'Italia, seppure politicamente fuori dalla maggioranza europeista, dovrebbe far pesare il fatto di essere il terzo paese dell'Ue e potrebbe chiedere e ottenere un portafoglio di rilievo. A Bruxelles trapela che potrebbe comunque essere un Ccommissario in qualche modo neutro, come quello dell'Industria oppure una poltrona simbolicamente rilevante come l'Immigrazione. 

In arrivo lettera Ue su debito, Salvini: finito tempo dei richiami 

A pochi giorni dalle elezioni europee e soprattutto dopo le dichiarazioni si Matteo Salvini sulla necessità di investire 30 miliardi per realizzare la flat tax, dall’UE trapela la notizia che il Governo, nel giro di qualche giorno, riceverà una lettera in cui la Commissione Ue chiederà chiarimenti sui fattori rilevanti che hanno inciso sull'andamento del debito pubblico. La risposta alla richiesta di chiarimenti dovrà essere inviata a Bruxelles in tempi stretti così da evitare l’apertura di una possibile procedura d’infrazione per violazione delle norme sul debito che esporrebbe l'Italia a una sanzione da 3,5 miliardi di euro. Il nuovo braccio di ferro con l'Europa cade in un momento delicatissimo, sia a livello europeo, con gli equilibri che cambiano dopo il voto, sia interno, con il Governo alle prese con l'effetto dell’esito del voto.

Matteo Salvini, forte del suo risultato elettorale, lancia la sfida a muso duro: “Ai signori di Bruxelles dico che è finito il tempo delle letterine e dei richiami, del sei stato cattivo e finisci dietro la lavagna”. Comunque sia, la lettera di fatto è solo il primo passo di una procedura lunga e che Bruxelles ha già dimostrato lo scorso autunno di non preferire. “Non prediligo le sanzioni”, conferma il commissario agli affari economici Pierre Moscovici, che anticipa di avere in programma “uno scambio di vedute con il Governo italiano su misure aggiuntive che potrebbero essere necessarie perché sia conforme alle regole”. 

Conte, Salvini e Di Maio pronti al chiarimento

L'urgenza adesso è provare a ripartire, a rimettere in moto la macchina del Governo mentre il M5S affronta la sua crisi più difficile e la Lega smaltisce il grande risultato ottenuto alle europee. Ecco perché a Palazzo Chigi si guarda come a un passaggio cruciale al vertice a tre che Giuseppe Conte dovrebbe avere a breve con i suoi vice Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Bisogna parlarsi, chiarirsi, scoprire le carte. Nessuno però adesso si sbilancia a prevedere cosa accadrà: c’è la consapevolezza che l'inedito capovolgimento dei rapporti di forza possa innescare la crisi, da un momento all'altro. In questo momento Conte assicura di non sentirsi delegittimato o messo in discussione e che se arriveranno diktat o strappi valuterà cosa fare. 

Intanto potrebbe slittare a domani il programmato vertice di governo chiesto da Di Maio ma voluto con forza anche da Salvini. In casa pentastellata si studiano le reali intenzioni di Salvini: gli attacchi all'Ue e la scelta di proporre una flat tax da trenta miliardi suonano alle orecchie M5S come mosse elettorali. Vuole andare a votare? è la domanda. Se ha deciso di rompere, potrebbe creare il casus belli su Rixi, la Tav o anche, ragionano, rifiutandosi di accogliere la richiesta Ue di una manovra correttiva. Comunque sia, Conte proverà ancora una volta a mediare. 

Per Paragone Di Maio ha troppi incarichi. Pronta una segreteria politica

Dopo il crollo elettorale il malumore all’interno del M5S è profondo. Nel pomeriggio Gianluigi Paragone ha dichiarato: “La generosità di Di Maio di mettere insieme 3-4 incarichi in qualche modo, deve essere rivista”. Insomma un modo per dire che essere contemporaneamente leader politico del movimento, vice premier e Ministro dello sviluppo economico e del lavoro sarebbe un po’ troppo e che occorre un suo ridimensionamento. Al momento però questa ipotesi sembra di difficilmente percorribile. Molto probabilmente Luigi Di Maio oggi annuncerà la nascita di una sorta di Segreteria politica composta da 5-10 membri e da persone non al governo; nell’organismo potrebbe rientrare Alessandro Di Battista. Ma dopo il risultato elettorale, che di fatto ha riportato il M5S al livello di 5 anni fa, la posizione di Di Maio si fa di ora in ora più difficile e le spinte interne, soprattutto dalla corrente di Roberto Fico, iniziano a farsi sentire.

Al Senato 

L’aula del Senato tornerà a riunirsi alle 15 per l’esame del decreto sblocca cantieri. Per quanto riguarda le Commissioni, la Bilancio proseguirà il confronto sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio relativo alla ripartizione delle risorse del Fondo per il rilancio degli investimenti delle Amministrazioni centrali dello Stato e lo sviluppo del Paese.

L’Aula della Camera 

L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 10.30 per l’esame del decreto sulle misure emergenziali per il servizio sanitario della Regione Calabria. Come di consueto alle 15 svolgerà il question time

Le Commissioni della Camera

La Commissione Affari costituzionali svolgerà diverse audizioni sulla proposta di legge costituzionale per l'attuazione della separazione delle carriere giudicante e requirente della Magistratura, e alcune nell’ambito dell’indagine conoscitiva su politiche dell'immigrazione, diritto d'asilo e gestione dei flussi migratori. A seguire si confronterà sulla pdl sui conflitti d’interessi e sulla proposta di legge costituzionale in materia di elettorato per l'elezione del Senato. La Giustizia esaminerà la pdl per il contrasto della violenza in occasione di manifestazioni sportive e, in sede riunita con la Affari Sociali, proseguirà il ciclo di audizioni sulla pdl relativa al rifiuto dei trattamenti sanitari e della liceità dell'eutanasia.

La Bilancio proseguirà il confronto sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio relativo alla ripartizione delle risorse del Fondo per il rilancio degli investimenti delle Amministrazioni centrali dello Stato e lo sviluppo del Paese, e, in sede riunita con la Finanze, esaminerà gli emendamenti presentati al decreto crescita. La Commissione Ambiente ascolterà i rappresentanti di Legambiente nell’ambito dell'indagine conoscitiva sui rapporti convenzionali tra il Consorzio nazionale imballaggi (CONAI) e l'ANCI alla luce della nuova normativa in materia di raccolta e gestione dei rifiuti da imballaggio. 

La Trasporti mercoledì alle 8.45 ascolterà i rappresentanti dell'Agenzia per l'Italia digitale (AgId) nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle nuove tecnologie delle telecomunicazioni, con particolare riguardo alla transizione verso il 5G e alla gestione dei big data. La Attività Produttive ascolterà i rappresentati del CNEL e dell’ISTAT nell’ambito dell’esame della legge delega sul turismo. La Lavoro esaminerà la pdl per la modifica dell’ordinamento e la struttura organizzativa dell'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) e dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL), e le risoluzioni per la regolazione del rapporto di lavoro tramite piattaforma (gigworking). La Affari Sociali esaminerà la pdl per l’utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e automatici in ambiente extraospedaliero.



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