Nella giornata di oggi l’Assemblea del Senato e le Commissioni non si riuniranno. Nell'arco di questa settimana, l’aula ha approvato con 134 voti favorevoli, 14 contrari e 36 astenuti il disegno di legge che introduce nell'ordinamento italiano l'aggravante del negazionismo. Il provvedimento è stato approvato tra fortissime polemiche dei partiti del centro destra che di fatto hanno accusato la maggioranza di aver approvato un testo mai votato dalla Commissione e interamente sostituito, durante la discussione plenaria, da un emendamento dal presidente della commissione Giustizia Nico D'Ascola. Il provvedimento, che ora ritorna alla Camera, inserisce un'aggravante che prevede la pena della reclusione da due a sei anni se la propaganda, l'istigazione e l'incitamento sono commessi in modo che ne derivi un concreto pericolo di diffusione e se si fondano in tutto o in parte sulla negazione della Shoah, dei crimini di genocidio, dei crimini contro l'umanità e dei crimini di guerra.

Il Senato ha poi iniziato, senza però concluderne l’esame che è stato rinviato alla prossima settimana, della Legge europea 2015. La Conferenza dei Capigruppo ha approvato alcune modifiche al calendario corrente e quello nuovo fino al 19 maggio. La prossima settimana sono previsti, oltre al seguito della legge europea, il decreto sulla funzionalità del sistema scolastico, la modifica allo Statuto del Friuli Venezia Giulia e il ddl sull'Agenzia ambientale, mentre in quella successiva i ddl in materia sanitaria e per il contrasto dell'intimidazione degli amministratori locali, nonché le mozioni sulle concessioni marittime e sulla corruzione.

Nella giornata di ieri la Commissione Industria ha ripreso, senza però effettuare nessuna votazione, il dibattito su dll Concorrenza. Il provvedimento è da diversi mesi all’esame della commissione e risulta bloccato dalle dimissioni del Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi. Fonti parlamentari di maggioranza riferiscono che, tenendo conto anche dello stop dei lavori parlamentari prima delle elezioni amministrative, l'obiettivo sarebbe quello di riuscire a portare il Ddl in Aula a metà giugno. Nella seduta di ieri mattina, il presidente Massimo Mucchetti ha espresso al Governo a nome della Commissione la "più viva preoccupazione per la situazione di stallo" che si è venuta a creare in attesa della nomina del nuovo ministro dello Sviluppo economico ed ha ricordato che nel Def si punta all'approvazione definitiva da parte del Parlamento entro giugno. Il sottosegretario allo Sviluppo economico Antonio Gentile ha risposto al "campanello d'allarme" dei senatori, affermando che "solleciterà dal Governo, al più alto livello, l'individuazione di una soluzione che consenta la ripresa dell'esame". Salvatore Tomaselli (Pd), co-relatore insieme a Luigi Marino (Ap), dopo aver ricordato che la sospensione dei lavori è stata decisa per "rispetto istituzionale nei confronti del Governo e su sollecitazione dello stesso" ha anche invitato l'Esecutivo a "valutare l’opportunità di riprendere in ogni caso i lavori", dichiarando la "piena disponibilità dei relatori a proseguire nell'esame del disegno di legge anche nei prossimi giorni". A sua volta Mucchetti ha sollecitato, sempre nel caso di mancata nomina di un nuovo Ministro a breve, a un "fattivo esercizio dell'interim" che è in capo al Presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Per quanto riguarda l’altro ramo del Parlamento, anche l’Assemblea della Camera e le Commissioni nella giornata di oggi non si riuniranno. Nell'arco di questa settimana, l’aula ha discusso e approvato, dopo settimane di tensioni e a pochi giorni dall’approvazione definitiva della legge sulle Unioni Civili, le mozioni sulla maternità surrogata: esse impegnato il Governo, a fronte del divieto previsto dalla legge 40/2004, ad avviare un confronto sulla base della risoluzione del Parlamento Europeo, ad attivarsi nelle forme e nelle sedi opportune per il pieno rispetto da parte dei Paesi che ne sono firmatari delle convenzioni internazionali per la protezione dei diritti umani e dei bambini, e a promuovere a livello nazionale e internazionale iniziative che conducano al riconoscimento del diritto del bambino all’identità personale e alla sua tutela. Infine, il governo è stato impegnato ad attivarsi per completare il recepimento della Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica.

Nella seduta di mercoledì l’Aula ha approvato la variazione del calendario rinviando di fatto il prosieguo della discussione del ddl sul Consumo del suolo, che sarà ripresa la settimana prossima dopo l’approvazione definitiva delle Unioni Civili.

Nella giornata di ieri la Commissione Affari Costituzionali ha ascoltato il Presidente dell'INPS, Tito Boeri, in relazione alle proposte di legge in materia di vitalizi e sulla nuova disciplina dei trattamenti pensionistici dei componenti delle Camere e dei consiglieri regionali. Intervenendo sulla delicata questione dei vitalizi di parlamentari, Boeri ha affermato che essi sono mediamente il doppio di quanto sarebbe giusto alla luce dei contributi versati. Per gli ex parlamentari sono in pagamento 2.600 vitalizi per una spesa di 193 milioni nel 2016, circa 150 milioni superiore rispetto ai contributi versati. Applicando le regole del sistema contributivo oggi in vigore per tutti gli altri lavoratori all’intera carriera contributiva dei parlamentari, la spesa per vitalizi si ridurrebbe del 40%, scendendo a 118 milioni, con un risparmio, dunque, di circa 76 milioni di euro l’anno (760 milioni nei prossimi 10 anni).

Ennesimo terremoto nel Partito Democratico. Nella giornata di ieri il giudice monocratico di Cagliari Sandra Lepore ha inflitto all'europarlamentare Renato Soru una condanna a tre anni per evasione fiscale nell'ambito della vicenda Andalas. All’imprenditore sardo è stata inflitta anchel’interdizione per due anni dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese, e la confisca delle somme in sequestro, oltre al pagamento delle spese processuali. A seguito della sentenza Soru si è dimesso dalla carica di Segretario regionale del Partito Democratico in Sardegna. Questa vicenda arriva nella stessa settimana dell’arresto del l’ex Sindaco di Lodi Simone Uggetti con l’accusa di turbativa d’asta nell’ambito della gara d’appalto per la gestione delle piscine comunali scoperte della città.

Ma la giornata di ieri si era aperta con una durissima intervista del "Foglio" al consigliere togato del Csm Piergiorgio Morosini, il quale ha affermato che "Renzi va fermato", si leggeva nel titolo; e ancora "se passa la riforma costituzionale abbinata all'Italicum il partito di maggioranza potrà decidere da solo i membri della Consulta e del Csm di nomina parlamentare". E poi giudizi personali pesanti sullo spessore del ministro Boschi e di Luca Lotti. A metà mattina Morosini ha smentito a metà: "Non ho mai rilasciato l'intervista alla cronista del "Foglio". Si è trattato di un colloquio informale. Mi sono state attribuite delle affermazioni che non ho mai fatto e dalle quali prendo con nettezza le distanze". Il quotidiano ha a sua volta confermato i contenuti, sottolineando che solo il titolo era stato smentito. La parola d'ordine in casa del Partito Democratico sarebbe di non reagire e di seguire prioritariamente le vie istituzionali. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando, che già aveva ricucito dopo l’intervista di Piercamillo Davigo presidente dell'associazione nazionale magistrati, ha chiesto al vicepresidente del Csm Giovanni Legnini "un incontro formale per un chiarimento" sulle affermazioni del membro del Csm.



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