Attacco troll: aperta indagine per attentato alla libertà del Presidente Mattarella

Attentato alla libertà del presidente della Repubblica e offesa all'onore e al prestigio del Capo dello Stato. La procura di Roma ha formalmente aperto il fascicolo sugli attacchi via web al presidente Sergio Mattarella avvenuti alla fine di maggio nelle ore convulse seguite al no del Colle alla nomina di Paolo Savona a ministro dell'Economia e delle Finanze e che costrinsero Giuseppe Conte a rimettere il mandato a formare il Governo.

L'indagine è stata avviata alla luce dell'informativa della Polizia Postale arrivata a piazzale Clodio: nel fascicolo si ipotizza anche il reato di sostituzione di persona, in relazione agli oltre 400 profili twitter, tutti riconducibili a un'unica origine, comparsi sui social network la notte tra il 27 e il 28 maggio scorso: è proprio da quei profili che vennero inviati infatti migliaia di messaggi d’insulti e inviti alle dimissioni nei confronti del Presidente della Repubblica, con l'hashtag #mattarelladimettiti. Un vero e proprio bombardamento contro l'operato del Presidente della Repubblica, che partì attorno alle due del mattino come se fosse coordinato da una regia unica.

Gli accertamenti sono appena partiti, ma gli investigatori e inquirenti al momento non escludono che dietro le centinaia di tweet vi possano essere dei troll russi, utilizzando o appoggiandosi a server di paesi terzi come quelli ospitati nelle nazioni baltiche e in Israele. La notizia è stata ribadita al Copasir anche dal direttore del Dipartimento informazioni e sicurezza Alessandro Pansa.

Il Senato esaminerà i decreti mille proroghe e dignità

Dopo che nella giornata di ieri è stato approvato in prima lettura il decreto milleproroghe l’aula del Senato tornerà a riunirsi alle 9.30 per proseguire l’esame del decreto dignità approvato la settimana scorsa dalla Camera.

Riprendono i lavori delle Commissioni

Per quanto riguarda le Commissioni, la Giustizia proseguirà l’esame e svolgerà diverse audizioni sul disegno di legge per la legittima difesa e inizierà il confronto sul disegno di legge relativo al voto di scambio e su quello relativo all’affidamento dei minori. La Bilancio esaminerà la proposta d’indagine conoscitiva sullo stato e sulle prospettive del processo di revisione della spesa pubblica. La Commissione Industria esaminerà le comunicazioni della Commissione al Parlamento europeo “Un New Deal per i consumatori” e “Un settore europeo del commercio al dettaglio adeguato al 21° secolo”. La Territorio si confronterà sul ddl relativo alle isole minori.

L’Aula della Camera esamina il decreto per il riordino dei ministeri

Dopo che nella giornata di ieri è stato approvato in via definitiva il decreto per la cessione di unità navali italiane alla Libia, l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi a partire dalle 9.30 per l’esame del decreto, già approvato dal Senato, per il riordino dei Ministeri e della proposta di legge di ratifica dei Trattati Italia-Emirati arabi uniti di estradizione. Infine si confronterà sul Conto consuntivo della Camera per l'anno finanziario 2017 e sul Progetto di bilancio della Camera per l'anno finanziario 2018. 

Anche le Commissioni proseguono i propri lavori

La Commissione Affari Costituzionali, in sede riunita con la Difesa, proseguirà il ciclo di audizioni sullo schema di decreto legislativo per la revisione dei ruoli delle Forze di polizia. Alle 13.30 la Commissione Esteri ascolterà il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Enzo Moavero Milanesi sulla presidenza italiana dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE).

La Cultura esaminerà gli Atti europei sulla nuova agenda europea per la cultura, sul ruolo delle politiche in materia di gioventù, istruzione e cultura, e sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma “Europa creativa (2021-2027)”. Alle 8 proseguirà l’audizione del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Vito Claudio Crimi sulle linee programmatiche del Governo in materia di editoria.

La Ambiente con la Attività Produttive esaminerà le risoluzioni per il recupero ambientale e lo sviluppo produttivo dell'area di Taranto. La Trasporti esaminerà la pdl per l’introduzione dell'obbligo d’installazione di dispositivi acustici e luminosi per prevenire l'abbandono di bambini nei veicoli chiusi. Infine la Commissione Agricoltura esaminerà la proposta di legge per la valorizzazione e la promozione dei prodotti agroalimentari provenienti da filiera corta, a chilometro zero, e quella per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare e dell'acquacoltura con metodo biologico.

Rimane alta la tensione su Rai e Grandi Opere

E’ l'estate delle nomine Rai, delle Grandi Opere e della sfida ai vincoli europei, con, sullo sfondo, il voto in quattro regioni ma soprattutto le Europee. Nel mese di agosto saranno questi i tre temi sui quali si giocherà la partita, politica, elettorale e finanziaria, tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio in un campo che vede incrociarsi nomine pesanti, bandiere elettorali e necessità legate ai conti pubblici. Domani, nel nuovo vertice convocato a Palazzo Chigi dal premier Giuseppe Conte sulla prossima manovra economica si parlerà anche dei nodi delle infrastrutture e di quello legato a viale Mazzini.

Con una possibilità all'orizzonte: che lo stallo sulla presidenza della Rai si sblocchi dopo Ferragosto. L'impasse sul nome di Marcello Foa genera una situazione che chi è a conoscenza del dossier definisce “di alto mare”: “Sulla Rai non stiamo pensando a niente, le ipotesi di sostituire Foa non sono attendibili”, fanno notare fonti della Lega. Ma su Foa, allo stesso tempo, sembra assottigliarsi il sostegno del M5S, con un doppio corollario, tutto a carico di Matteo Salvini: individuare una carica che possa compensare Foa e trovare, per la presidenza della Rai, un nome che vada bene anche a M5S e FI.

Al vertice si parlerà anche di Grandi Opere. La polemica tra M5S e Lega infuria a suon di botta e risposta. Le visioni, tuttavia, restano differenti: la linea di Matteo Salvini resta quella di andare avanti sulle Grandi Opere e di non chiudere Ilva; l'Italia ha bisogno d’infrastrutture moderne e di acciaio per le nostre imprese, è il ragionamento che si fa nel quartier generale leghista.

Il M5S, per ora, basa qualsiasi giudizio sugli esiti delle analisi costi-benefici. Ma il rischio è che già su queste ricognizioni si alzi la tensione con la Lega. Nel Movimento, ad esempio, si sottolinea che un giudizio sarà espresso solo sui dati “finali e non su quelli parziali”, come ha fatto Salvini in questi giorni, e anche sul team che il Mit metterà in campo per la valutazione della Tav nel Movimento si guarda con qualche sospetto alla “sorveglianza” della Lega.

L'impressione è che, nel gioco di “do ut des” tra M5S e Lega sia più il Tap che la Tav, al momento, a vedere la luce verde. Anche perché le salati penali previste sul gasdotto potrebbero avere effetto sulla prossima legge di bilancio che si preannuncia come un percorso a ostacoli tra le promesse elettorali di M5S e Lega e i margini strettissimi dei conti. Su un punto, Salvini e Di Maio non sembrano dare margini al ministro Tria: reddito di cittadinanza e flattax vanno almeno avviate.



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