La Commissione Europea è pronta a tagliare le stime sul Pil italiano

Dopo giorni di attesa oggi la Commissione Europea presenterà il dato sull’economia italiana contenuto nelle previsioni economiche invernali e rivedrà al ribasso le stime di crescita per il PIL. Nella valutazione di novembre 2018 riteneva che nel 2019 potesse aumentare dell’1,2%, cosa che la rendeva una delle economie a crescita più lenta di tutta l’Unione.

Secondo il nuovo documento, il PIL italiano crescerà ancora meno, cioè dello 0,2%, un dato estremamente preoccupante che, fanno sapere dalla Commissione, tiene già in considerazione anche gli effetti della manovra varata a dicembre e quindi anche del reddito di cittadinanza e quota 100. A oggi il Governo guidato da Giuseppe Conte ritiene invece che nel 2019 il PIL italiano aumenterà dell’1%, nonostante nelle ultime settimane il paese sia finito in recessione tecnicacosì come certificato dall’Istat la settimana scorsa e dalla Banca d’Italia.

Per l’Fmi la crescita non supererà lo 0,6% nel 2019

Intanto ieri sono arrivati i dati del Fondo Monetario Internazionale secondo cui la nostra economia crescerà quest'anno dello 0,6% dopo il +1,0% del 2018. Il Fmi conferma, nell'Article IV (stilato a dicembre 2018), le stime di crescita per il Belpaese, ma stima per il Pil una crescita inferiore all'1% nel 2020 e fino al 2023 (+0,9% nel 2020, +0,7% nel 2021, +0,6% nel 2022 e +0,6% nel 2023). Il rallentamento della crescita nel 2018 “riflette una crescita più lenta dell'area euro e una maggiore incertezza politica interna come evidenziato dagli elevati costi del finanziamento del debito sovrano.

Sul reddito di cittadinanza, il Fmi indica che la misura è un passo nella giusta direzione, ma prevede benefit molto alti, soprattutto al Sud dove il costo della vita è più basso: questo fa sì che rischi di essere un “disincentivo al lavoro” o di creare un vero e proprio effetto di “dipendenza dal welfare”. Per quota 100 si parla di un rischio dell'aumento dei costi pensionistici. Il timore, inoltre, è che le politiche del Governo lascino “l’Italia vulnerabile a una nuova perdita di fiducia del mercato anche in assenza di ulteriori shock”.

In caso di un acuto stress dell'Italia, per il Fondo l'effetto contagio potrebbe essere globale e significativo: “Uno stress acuto in Italia potrebbe spingere i mercati globali in territori inesplorati”. Per l’Fmi, quindi, all'Italia servono riforme strutturali per aumentare la produttività e sbloccare il potenziale del Paese: un più alto potenziale di crescita, e non gli stimoli di bilancio o il rovesciamento delle riforme, è l'unica strada duratura per migliorare i risultati economici.

Di Maio sceglierà i candidati capilista per le Europee

È tensione nel Movimento 5 Stelle per la decisione del suo leader politico Luigi Di Maio di scegliere i capilista per le prossime elezioni europee, un’indicazione che eviterà loro il confronto con le Parlamentarie. Nel complesso saranno cinque, uno per ogni collegio previsto e secondo la delicata mediazione politica potranno essere superati in corsa nel caso i risultati delle parlamentarie diano risultati sorprendenti.

In particolare, nelle settimane scorse si era considerata l'ipotesi di una vera e propria quota, ben più corposa e decisa da Luigi Di Maio, di candidati calati dalli d’alto, ma ciò aveva mandato in fibrillazione gli europarlamentari uscenti, timorosi di perdere il seggio per fare spazio al volto noto di turno. Nelle ultime ore, invece, a Bruxelles sembra tornato il sereno: l'opzione capilista nominati da Di Maio, riflettono alcuni europarlamentari, graverebbe solo su 5 seggi in tutto: gli eletti 5 Stelle di casa a Bruxelles sono attualmente 11, visto che 6 hanno abbandonato il gruppo in corsa.

E i sondaggi attualmente in mano al Movimento parlano di 22-25 seggi: numeri alla mano, ci sarebbe spazio per tutti. Ma se i capilista decisi da Di Maio sembrano aver portato un clima di serenità in Europa, la corrente del Presidente della Camera Roberto Fic, guarda col fumo agli occhi anche a questa ipotesi che ormai sembrerebbe una decisione già presa anche se le regole per le candidature non sono ancora state inviate al Comitato dei garanti. 

L’Aula del Senato

Secondo il calendario dei lavori, l’aula del Senato tornerà a riunirsi domani alle 9.30 per proseguire l’esame del disegno di legge Costituzione per la riduzione del numero dei parlamentari. A seguire discuterà il disegno di legge sull’applicabilità delle leggi elettorali, il ddl sulla video sorveglianza e quello di ratifica della convenzione di Faro sul patrimonio culturale. Come di consueto, giovedì alle 15 svolgerà le interrogazioni a risposta immediata.

Le Commissioni del Senato

Per quanto riguarda le Commissioni, la Giustizia esaminerà il ddl su giudizio abbreviato e quello sulla circonvenzione degli anziani. La Lavori Pubblici esaminerà il disegno di legge di delega al Governo per il riordino delle disposizioni legislative sul trasporto aereo. La Commissione Lavoro proseguirà l’esame del decreto relativo a reddito di cittadinanza e quota 100, e a partire da giovedì ne proseguirà l’esame. La Salute si confronterà sul disegno di legge relativo alle disposizioni del corpo e dei tessuti post mortem e proseguirà l’esame del ddl sui disturbi del comportamento alimentare. Infine la Politiche dell’Unione Europea proseguirà il confronto sulla legge di delegazione europea 2018.

L’Aula della Camera

Dopo che nella giornata di ieri è stata votata la questione di fiducia, l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 10 per le dichiarazioni di voto e voto finale sul decreto semplificazioni. Dopo l’approvazione dell’Aula di Montecitorio il provvedimento sarà varato definitivamente. A seguire sarà svolta un’informativa urgente del Governo sui dati ISTAT relativi al calo del prodotto interno lordo nel quarto trimestre 2018.

Le Commissioni della Camera

La Commissione Affari costituzionali si confronterà sulla proposta d’istituzione di una Commissione d’inchiesta sullo stato della sicurezza e sul degrado delle città. La Finanze proseguirà l’esame del decreto sul sostegno della Banca Carige Spa - Cassa di risparmio di Genova e Imperia. La Attività produttive proseguirà l’esame delle proposte di legge sulla disciplina degli orari di apertura degli esercizi commerciali. La Affari Sociali proseguirà il dibattito sulla proposta di legge per l’istituzione del registro dei tumori.



Seguici sui Social


2

Nomos Centro Studi Parlamentari è una delle principali realtà italiane nel settore delle Relazioni IstituzionaliPublic Affairs, Lobbying e Monitoraggio Legislativo e Parlamentare 

Vuoi ricevere tutti i nostri aggiornamenti in tempo reale? Seguici sui nostri canali social