Oggi al Senato

L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi a partire dalle 11 per la discussione delle mozioni sulla riforma della politica agricola comune e di altre in materia agricola. Successivamente, dalle 16.30, l’Aula di palazzo Madama si confronterà sulla ddl per il distacco del comune di Sappada dalla regione Veneto e la relativa aggregazione alla regione Friuli-Venezia Giulia, e sul disegno di legge relativo al codice antimafia.

Per quanto riguarda i lavori delle Commissioni, la Affari Costituzionali si confronterà sul ddl relativo a disposizioni sulla cittadinanza e sul disegno di legge sulla trasparenza dei partiti politici. La Giustizia proseguirà l’esame del ddl sul Codice antimafia e dello schema di decreto legislativo per la riforma organica della magistratura onoraria e dei giudici di pace.

La Commissione Bilancio proseguirà l’esame della manovra economica, ovvero il decreto relativo alle disposizioni urgenti in materia finanziaria, alle iniziative a favore degli enti territoriali, agli ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e alle misure per lo sviluppo. Oggi inizierà il confronto sugli 800 emendamenti e i 200 ordini del giorno che sono stati presentanti, un esame che si annuncia veloce vista la necessità di approvare il decreto senza ulteriori modifiche rispetto al testo approvato alla Camera.

La Commissione Finanze ascolterà i rappresentanti della Consob e dell’Organismo di vigilanza e tenuta dell'albo dei consulenti finanziari sullo schema di decreto legislativo relativo al mercato degli strumenti finanziari. La Commissione Istruzione esaminerà il ddl sul Codice dello spettacolo e in sede riunita con la Sanità proseguirà il ciclo di audizioni sull’affare assegnato "Progetto Human Technopole". La Commissione Lavori pubblici proseguirà l’esame del disegno di legge sull’iscrizione al registro delle opposizioni.

La Commissione Agricoltura si confronterà sul disegno di legge sulla disciplina dell'attività enoturistica e sull’affare assegnato relativo alle nuove tecnologie in agricoltura. La Commissione Industria riprenderà l’esame del ddl, già approvato dalla Camera, sul commercio equo e solidale. La Commissione Lavoro alle 15 ascolterà il Ministro del lavoro Giuliano Poletti sull'affare assegnato in tema d'impatto sul mercato del lavoro della quarta rivoluzione industriale. La Commissione Sanità esaminerà il decreto vaccini e il ddl relativo alle disposizioni anticipate di trattamento. Infine la Commissione Politiche dell’Unione Europea esaminerà la legge di delegazione europea per il 2016.

Oggi alla Camera

Per quanto riguarda l’altro ramo del Parlamento, l’ Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 11 per la discussione delle interpellanze e interrogazioni. Successivamente, a partire dalle 15, discuterà il ddl sulle modifiche al Codice penale, al Codice di procedura penale e all'ordinamento penitenziario, proseguirà l’esame della proposta di legge sulle aree protette, per poi affrontare la pdl sulle modifiche allo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige/Südtirol. 

Quanto ai lavori delle Commissioni, la Giustizia esaminerà la pdl, di ritorno dal Senato, sul reato di tortura. La Commissione Finanze si confronterà sulla relazione della Commissione europea “Accelerare l'unione dei mercati dei capitali eliminando gli ostacoli nazionali ai flussi di capitale” e successivamente riprenderà l’esame della risoluzione sulla designazione del soggetto beneficiario di polizza assicurativa sulla vita e di quella per il rimborso dell'eccedenza IVA detraibile relativa a lavori di ristrutturazione di fabbricati in locazione destinati ad attività d'impresa.

La Affari sociali proseguirà l’esame dello schema di decreto legislativo sul codice del Terzo settore e sullo schema di decreto legislativo per la revisione della disciplina in materia d'impresa sociale. La Commissione Agricoltura si confronterà sullo schema di decreto ministeriale concernente il per il riparto degli stanziamenti del Ministero delle politiche agricole per l'anno 2016, relativo a contributi a Enti, istituti, associazioni, fondazioni e altri organismi, e ascolterà i rappresentanti dell'Ente nazionale risi, delle organizzazioni agricole Agrinsieme, Coldiretti, UeCoop, Unci Agroalimentare e del distretto del riso di Piemonte e Lombardia sulle risoluzioni per il sostegno al settore. Infine, la Commissione politiche dell’Unione Europea proseguirà l’esame della Legge europea 2017.

Un primo bilancio dopo le elezioni amministrative

All’indomani del voto, il risultato elettorale, in controtendenza rispetto a quanto avviene a livello nazionale, ha dimostrato che nei comuni dove Centro Destra e Centro Sinistra si sono presentanti uniti hanno ottenuto buoni risultati e nella stragrande maggioranza dei casi sono riusciti a raggiungere il ballottaggio. Al contempo i risultati indicano che la mancanza di un effetto nazionale sul voto amministrativo danneggia significativamente il M5S. Il partito di Grillo infatti ha ottenuto percentuali molto basse, dimostrando anche di non aver ancora individuato un metodo efficace per la selezione dei propri candidati. Il vero vincitore di questa tornata elettorale è il Centro Destra che, nonostante le fortissime tensioni per la leadership tra Berlusconi, Salvini e Meloni, ha ottenuto risultati positivi.

Nel complesso il Centro Sinistra governava la gran parte dei capoluoghi di Regione e di Provincia nei quali si è votato. Dei 4 comuni capoluogo di regione, il Centro Sinistra ha vinto a Palermo e andrà al ballottaggio a Catanzaro, Genova e L’Aquila. Dei 21 comuni capoluogo di provincia il Centro Sinistra ne amministrava 13, il Centro Destra 5. Il Movimento 5 Stelle governava a Parma ma poi il sindaco Pizzarotti ne è stato espulso. Nella maggior parte dei Comuni sarà necessario un secondo turno a eccezione di GoriziaFrosinone che sono state conquistate entrambe dal Centro Destra. Dei 25 capoluoghi di Regione e di Provincia 23 andranno al ballottaggio. Il M5S non ha conquistato nessuno di questi Comuni e non parteciperà a nessun secondo turno.

Nonostante l’ottimismo ostentato al Nazareno, l’esito del voto non è stato favorevole al Partito Democratico, ma non è stato nemmeno un tracollo. Il momento non è facile e l’effetto primarie sembra essere scemato e a pesare sono le divisioni e le tensioni interne. Nella stragrande maggioranza dei casi il Pd ha raggiuto il ballottaggio anche se non è quasi mai risultato vincitore al primo turno. A ogni modo, il Pd, per vincere, dovrà inseguire e in questa corsa sembra intenzionato a scendere anche lo stesso Matteo Renzi che sino ad ora è stato molto defilato dal dibattito elettorale. Bisognerà poi vedere quale contributo arriverà dalle altre forze di sinistra, come Mdp e Sinistra Italiana, che in molti casi non si sono presentante coalizzate.

Per il Movimento 5 Stelle questa tornata elettorale era un test importante per verificare la tenuta territoriale del movimento e soprattutto per trovare la spinta politica necessaria per le prossime elezioni regionali e politiche. Il risultato è molto negativo: il partito di Grillo non ha conquistato nessun Comune importante e di fatto è fuori dai ballottaggi in tutte le grandi città, a partire da Genova. Drammatico il risultato di Parma dove il movimento, dopo l’espulsione del sindaco Pizzarotti, raccoglie solamente il 3,1%. Il clima all’interno è molto teso anche se Grillo ha avvertito: “Tutti gongolano esponendo raffinate analisi sulla morte dei 5 Stelle, sul ritorno del bipolarismo, sulla débacle del Movimento, sulla fine dei Grillini. Illudetevi che sia così per dormire sonni più tranquilli. Noi continuiamo ad andare avanti per la nostra strada”. Insomma, un modo per prendere atto che il voto non è andato come previsto ma per ribadire che a livello nazionale i numeri sono ben altri.

Nonostante le fortissime tensioni interne, il Centro Destra unito ha dimostrato di poter essere competitivo e di poter vincere. Molti dei suoi candidati hanno messo una seria ipoteca sull’esito del secondo turno. Questo risultato potrebbe essere determinante per le strategie future di Fi, Lega e Fratelli d’Italia. Con le elezioni alle porte, le difficoltà, a livello europeo, dei partiti antisistema e l’affossamento della legge elettorale si potrebbe aprire una fase nuova capace di rilanciare un dibattito unitario che solamente qualche giorno fa sembrava essersi chiuso per sempre: unirsi per tornare a vincere potrebbe diventare il leitmotiv delle prossime settimane.

 



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