Il Mes divide ancora la maggioranza. Nuovo scontro tra Conte e le opposizioni

Mentre i dati sul contagio da coronavirus non lasciano spazio a facili ottimismi (“Siamo ancora nella fase 1”, dicono gli scienziati) a tre giorni dalla conferenza stampa durante la quale il premier Giuseppe Conte ha attaccato Matteo Salvini e Giorgia Meloni per aver “indebolito non me ma l'Italia perché questo Governo non agisce con il favore delle tenebre”, la tensione tra maggioranza e opposizione non accenna a diminuire. Un intervento dell'ufficio stampa di palazzo Chigi in cui sostanzialmente si sottolinea che mai è stata avanzata la richiesta di una conferenza a reti unificate crea una nuova spaccatura; in realtà anche una parte della maggioranza, ovvero Italia Viva, è sul piede di guerra. Oggi ci sarà una riunione informale della commissione di vigilanza Rai, da qui la volontà del premier di puntualizzare il motivo di quell'affondo contro Lega e Fratelli d'Italia.  

“Anche a Pasquetta il Governo trova il tempo di attaccare”, la reazione dei due esponenti dell’opposizione. “La partita in Europa è troppo delicata. Non possiamo permetterci presentarci divisi” è il ragionamento del premier per il quale “le fake news sul Fondo Salva Stati rischiavano di dividere il Paese”. Ma è proprio sulla possibile attivazione del Mes che si registra una distanza pure tra i rosso-gialli: il vice ministro all'Economia, il dem Antonio Misiani, ha sottolineato che il Governo non intende avvalersi del fondo. “Non lo utilizzeremo. Però utilizzeremo il programma per la cassa integrazione europea, utilizzeremo i 200 miliardi della Banca europea degli investimenti e le altre possibilità che le istituzioni europee hanno deciso in queste settimane come l'allentamento delle regole sugli aiuti di Stato, che permette le garanzie al 100% attivate con l'ultimo decreto sulla liquidità delle imprese”.  

La posizione che in realtà è un segnale soprattutto di come Roma intenda tenere alta l'asticella in vista del 23 aprile quando si capirà quale saranno le ricette anti-coronavirus dell'Europa. “Se davvero Conte e il Governo non vogliono il Mes, basta che calendarizzino e votino la proposta di legge depositata dalla Lega per la revoca del Trattato”, l'affondo di Matteo Salvini. Il premier Giuseppe Conte e il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri insistono sugli Eurobond e anche il M5S non pensa ci siano altre strade. Ma mentre i dem non escludono in futuro di accedere eventualmente al Mes per i pentastellati non c’è un piano B. E i renziani alzano la voce. La tesi è un sì al Mes senza se e senza ma: “In quale riunione di maggioranza è stata presa questa decisione populista? Perché rifiutare uno strumento per il quale si è dato mandato a un ministro di lottare?” attacca il renziano Marattin, “Ormai per cogliere le differenze tra Pd e M5S serve un microscopio ad altissima risoluzione”.

Il Governo è al lavoro sul decreto aprile

Intanto il Governo lavora al decreto di aprile che sarà coperto anche da fondi comunitari della programmazione del bilancio europeo, 10-11 miliardi, e da un ulteriore scostamento molto consistente del deficit. Sarà aumentato l'importo dell’indennità per gli autonomi e professionisti fino a 800 euro e, annuncia la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, “verrà introdotto un Reddito di emergenza per le fasce più deboli della popolazione”. Palazzo Chigi intanto ha chiarito che 300mila aziende hanno chiesto la cassa integrazione per 4,5 milioni di lavoratori e che il bonus baby sitter arriva il 15 aprile (all'Inps sono arrivate oltre 40mila domande). Confermato lo slittamento degli adempimenti fiscali. “Il governo è in colpevole ritardo”, attacca l'azzurra Mariastella Gelmini che insieme al leghista Claudio Durigon fa notare come la Cig non arriverà prima della fine di aprile.

Sulle riaperture le regioni si muovono in ordine sparso. Scuola solo a settembre

Avanti piano e in ordine sparso. Mentre la task force guidata da Vittorio Colao è impegnata a disegnare l'Italia che verrà dopo il 3 maggio e oggi avrà un nuovo contatto con il premier Giuseppe Conte, sulle prime riaperture i governatori delle Regioni viaggiano ognuno per conto proprio. Dal 14 aprile il presidente del Consiglio ha dato il via libera ad alcune attività come la silvicoltura, le opere idrauliche, il commercio all'ingrosso di carta e cartone e, soprattutto, librerie, cartolibrerie e negozi di abbigliamento per neonati e bambini. Ed è proprio su queste ultime, dove c'è contatto con il pubblico, che sono arrivati i distinguo: Lombardia e Piemonte hanno fatto sapere che per loro tutto resterà immutato fino al 3 maggio; in Emilia Romagna lo stop, compreso quello per i negozi di vestiti per bambini e neonati, è valido per le province di Piacenza e Rimini, le più colpite dalla pandemia; nel Lazio l'apertura delle librerie e cartolerie arriverà dopo il 20 aprile, in attesa della messa in sicurezza dei locali.  

In Campania il governatore De Luca ha deciso che i negozi di vestiti per bambini potranno alzare le serrande solamente il martedì e il venerdì, mentre librerie e cartolerie resteranno chiuse. Un vero e proprio guazzabuglio che non piace a Palazzo Chigi e che, quando inizierà la vera fase due, dovrà essere uniformato su tutto il territorio, a meno si decida di portare avanti una riapertura su base regionale; al momento sembra un'opzione che non pare essere presa in considerazione. Nel frattempo si rincorrono voci relative all'apertura anticipata di altre filiere come moda e automotive ma il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli frena parlando d’ipotesi “assolutamente premature”. Che non si tornerà alla normalità conosciuta da tutti è cristallino, ogni settore dovrà essere adattato alla nuova realtà di convivenza con il virus. 

Non fa eccezione quello dei trasporti dove la ministra Paola De Micheli parla di una fase due dove “servirà ragionare su orari flessibili degli uffici pubblici”, che sono causa di spostamenti marcati nello stesso orario. Allo studio anche tecnologie per verificare il riempimento dei bus mentre sull'obbligo di stare tutti seduti non si è ancora giunti a una decisione definitiva. Discorso ancora più complesso quello riguardante la scuola: la ministra Lucia Azzolina non ha ancora preso una decisione definitiva sull'anno scolastico ma i professori Franco Locatelli e Giovanni Rezza, entrambi membri del Comitato Tecnico Scientifico, hanno già espresso nettamente la posizione degli esperti: se ne riparlerà a settembre. Stesso discorso per il campionato di calcio, almeno se la decisione dipendesse solo dalla scienza. 

Al Senato

Nell’arco di questa settimana l’assemblea del Senato tornerà a riunirsi giovedì alle 9.30 per l’informativa del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova sulle iniziative di competenza del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per fronteggiare l'emergenza epidemiologica del COVID-19. Alle 12.30 ascolterà del Ministro del lavoro e delle politiche sociali sulle iniziative di competenza del Ministero del lavoro e delle politiche sociali Nunzia Catalfo per fronteggiare l'emergenza epidemiologica del COVID-19. 

Per quanto riguarda le altre Commissioni, la Esteri, in sede riunita con la rispettiva della Camera, giovedì alle 16.00 ascolterà, in videoconferenza, il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, su questioni di competenza nella gestione dell'emergenza epidemiologica del Covid-19. La Commissione Istruzione esaminerà il decreto relativo alle misure urgenti sulla regolare conclusione e l'ordinato avvio dell'anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato. L’Industria si confronterà sullo schema di decreto legislativo per l'attuazione delle norme comuni per il mercato interno del gas naturale, sullo schema di decreto legislativo sulla prestazione energetica nell'edilizia e sull'efficienza energetica, e lo schema di decreto legislativo sull’utilizzo dei termini cuoio, pelle e pelliccia e di quelli da essi derivati e la relativa disciplina sanzionatoria.

Alla Camera

L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi mercoledì alle 9.00 per l’esame del decreto per l'organizzazione e lo svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici invernali a Milano-Cortina nel 2026 e delle finali ATP Torino 2021-2025, e alle 15.00 per la discussione delle interrogazioni a risposta immediata. Giovedì alle 10.00 svolgerà l’informativa urgente del Governo con la partecipazione della Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali Nunzia Catalfo sulle iniziative di competenza del suo ministero per fronteggiare l'emergenza epidemiologica; alle 12.00 ascolterà l’informativa della Ministra delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Terasa Bellanova sulle iniziative di competenza del ministero per fronteggiare il COVID-19. Alle 14.00 svolgerà infine le interpellanze urgenti

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali oggi alle 14.00 ascolterà, in videoconferenza, il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Francesco Boccia sulle iniziative di competenza del suo dicastero adottate per fronteggiare l'emergenza. La Bilancio inizierà l’esame del decreto Cura Italia per il potenziamento del SSN e di sostegno economico a famiglie, lavoratori e imprese che è stato approvato, in prima lettura, la settimana scorsa dal Senato. Oggi alle 17.30 la Cultura ascolterà il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini sulle iniziative di competenza del dicastero per fronteggiare l'emergenza epidemiologica in corso nel settore dei beni e delle attività culturali. 

L’Ambiente si confronterà sullo schema decreto legislativo per sostenere una riduzione delle emissioni più efficace sotto il profilo dei costi e promuovere investimenti a favore di basse emissioni di carbonio, nonché adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni comunitarie relative alle attività di trasporto aereo e per l'istituzione e funzionamento di una riserva stabilizzatrice del mercato. La Attività Produttive esaminerà lo schema di decreto legislativo sull'efficienza energetica e quello sull'utilizzo dei termini cuoio, pelle e pelliccia e di quelli da essi derivati o loro sinonimi e la relativa disciplina sanzionatoria. La Lavoro ascolterà, in videoconferenza, il professor Domenico Parisi, presidente dell'Agenzia nazionale politiche attive del lavoro (ANPAL), sulle iniziative di competenza dell'ANPAL al fine di fronteggiare le conseguenze occupazionali dell'emergenza. La Affari Sociali invece proseguirà il dibattito sul decreto relativo alle misure urgenti per fronteggiare l'epidemia da COVID-19.



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