Oggi al Senato

Dopo che nella giornata di ieri sono stati discussi e respinti tutti gli emendamenti alla proposta di legge, già approvata dalla Camera, sul testamento biologico, oggi l’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 9.30 per le dichiarazioni di voto e il voto finale sul provvedimento.

Per quanto riguarda i lavori delle Commissioni, la Affari costituzionali tornerà a confrontarsi sulla proposta di legge, già approvata dalla Camera, per l’abolizione dei vitalizi e la nuova disciplina dei trattamenti pensionistici dei membri del Parlamento e dei consiglieri regionali. La Commissione Giustizia esaminerà lo schema di decreto legislativo sulla delicata questione dell’intercettazione di conversazioni o comunicazioni.

Le Commissione Esteri e Difesa di Camera e Senato ascolteranno il Ministro della difesa, Roberta Pinotti e del Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale Vincenzo Amendola sull'istituzione della cooperazione strutturata permanente (PESCO) in materia di difesa.

La Commissione Sanità esaminerà il disegno di legge sui disturbi alimentari, il ddl sui farmaci veterinari, il ddl sull’assistenza sanitaria per le persone senza fissa dimora, il ddl per il riconoscimento della fibromialgia come malattia invalidante e quello sulle malattie cardiovascolari e sulla prevenzione e la cura dell'ictus cerebrale ischemico.

Oggi alla Camera

Per quanto riguarda l’altro ramo del Parlamento, l’Assemblea della Camera oggi non si riunirà. I lavori sono rimandati a martedì della settimana prossima quando in Aula arriverà la legge di bilancio. Nella seduta di ieri sono state discusse e poi approvate la relazione della Commissione parlamentare d'inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro e la relazione della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla morte del militare Emanuele Scieri.

Quanto ai lavori delle Commissioni, la Giustizia proseguirà il ciclo di audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla tutela degli animali.

La Commissione Bilancio a partire dalle 10.30 proseguirà l’esame della legge di Bilancio e inizierà l’esame degli emendamenti, partendo dagli oltre 1200 segnalati dai Gruppi parlamentari. Oggi scadrà il termine fissato dall'Ufficio di presidenza della Commissione per la presentazione degli emendamenti del Governo.

L’esame si annuncia davvero rapidissimo e l'obiettivo è quello di licenziare il provvedimento, con il mandato al relatore, domenica in tarda serata. La manovra economica è attesa in Aula martedì 19 dicembre per la sua rapida approvazione, poi il testo dovrà passare al Senato per il via libera definitivo.

La Commissione Attività produttive esaminerà lo schema di decreto ministeriale sulle riduzioni delle tariffe a copertura degli oneri generali di sistema per le imprese energivore.

Tutti d’accordo per votare il 4 marzo, ma su election day è scontro

Ormai tutti i partiti danno per praticamente certe le elezioni il 4 marzo anche non se è stata ancora sancita in alcuna sede l'intesa tra forze politiche e Quirinale. Ma un'altra spinta si è messa in moto, cavalcata soprattutto dal centrodestra: l'election day, cioè l'accorpamento delle elezioni politiche con le regionali in posti cruciali come Lombardia, Lazio, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta e Molise. La decisione spetta al Governo e potrebbe arrivare anche in tempi brevi ma al momento la scelta non è stata ancora presa. Matteo Salvini, convito che il voto delle politiche avrebbe un effetto traino sulle regionali, è tra i maggiori sostenitori dell’ipotesi: più caute le altre formazioni politiche, Partito Democratico e Forza Italia in primis.

A mettere invece tutti d'accordo è la data del 4 marzo. Convince tutti l'accelerazione sulla fine della legislatura che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sembra aver deciso di imprimere ipotizzando uno scioglimento delle Camere dopo la conferenza stampa di Paolo Gentiloni il 28 e prima del discorso di fine anno del Capo dello Stato. Nel concreto però nessuna decisione è stata presa, ma orami la legislatura è agli sgoccioli e dopo l’approvazione della legge di Bilancio ogni momento sarà buono.    

C’è aria di crisi nel Centro Destra

Silvio Berlusconi innesca un'altra miccia nel cuore del centro destra. Una data ufficiale ancora non era in agenda ma, dopo la decisione di Forza Italia di votare contro l'iter veloce per la legge Molteni che cancella lo sconto di pena per i reati gravissimi come ad esempio lo stupro, Matteo Salvini annuncia di voler sospendere ogni trattativa con Forza Italia e mette in discussione anche l'idea di tenere un vertice prima di Natale. La minaccia però non sembra preoccupare Silvio Berlusconi; dall’altro canto ieri Giorgia Meloni è tornata a chiedere un incontro per definire una volta per tutte se ci sarà una coalizione e in che termini.

Il vero nodo è rappresentato dalle strategie post elettorali. Approfittando della presentazione dell'ultimo libro di Bruno Vespa, il Cavaliere fa capire di voler essere lui il punto di riferimento del centro destra, coalizione che a suo giudizio sarebbe in grado di conquistare la maggioranza. Ma nel caso non ci fosse un vincitore, Berlusconi ha già pronto un piano B: “La soluzione più corretta nel caso nessuno riuscisse ad avere una maggioranza autonoma dopo il voto sarebbe quella di continuare con questo Governo e di consentire un'altra campagna elettorale non brevissima, di almeno tre mesi, che possa permettere ai partiti di far conoscere agli elettori i loro programmi". Queste parole sono state giudicate dagli alleati di Lega e Fratelli d’Italia con grandissima durezza e possono minare l’intero percorso di costruzione della coalizione.

Si apre il tavolo candidature nel Pd

Con la definizione dei collegi è partita nel Partito Democratico la caccia alla candidatura. Tutta la partita sarà gestita dal Ministro allo Sport e fedelissimo di Renzi Luca Lotti. Al momento sembra che i ministri dovrebbero correre nei collegi uninominali di riferimento: Delrio a Reggio Emilia, Minniti a Reggio Calabria, Franceschini a Ferrara, Madia a Roma, Orlando a Genova-La Spezia. Molti esponenti di Governo correranno anche nel proporzionale mentre il ministro dello Sport solo nel collegio di Firenze. La Boschi probabilmente verrà candidata a Ercolano e in un listino in Campania, Renzi a Firenze città e nei listini di alcune grandi città italiane, probabilmente Torino. Milano, Napoli e Bari.

Il premier Gentiloni verrà schierato a Roma, così come Giachetti e Orfini. Vengono date per sicure anche le candidature di Bonafè, Moretti, Paita (in Liguria), Picierno, Giorgi, Guerini nel collegio di Lodi oltre che nel listino, Martina a Bergamo. Ma ci sarebbero anche Fiano a Milano, Ricci nelle Marche, Faraone e Raciti in Sicilia, Zampa probabilmente in un listino in Emilia Romagna, Cuperlo a Roma o in Emilia Romagna. In Friuli correrà il capogruppo dem Rosato, Giacomelli nel listino della Toscana alla Camer e ancora in Toscana la sottosegretaria Velo.



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