L’Aula del Senato

L’assemblea del Senato tornerà a riunirsi domani alle 16.30 per l’esame del decreto per la proroga di intercettazioni e sospensioni processuali e del decreto sugli studi epidemiologici e statistiche sul SARS-COV-2

Mercoledì alle 15.00 ascolterà le comunicazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte in vista del Consiglio europeo del 18 e 19 giugno 2020. Giovedì alle 15.00 svolgerà le interrogazioni a riposta immediata

Le Commissioni del Senato

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà il decreto sulle misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19, lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in materia di perimetro di sicurezza nazionale cibernetica e si confronterà sul decreto sulle consultazioni elettorali per l'anno 2020. Giovedì esaminerà il ddl per la costituzionalizzazione del sistema delle Conferenze e l’introduzione della clausola di supremazia statale nel titolo V della parte seconda della Costituzione. La Giustizia esaminerà il ddl per l’istituzione della giornata per le vittime degli errori giudiziari e sul ddl relativo alla diffamazione a mezzo stampa. La Commissione Difesa proseguirà il ciclo di audizioni sull'affare assegnato sulla partecipazione italiana ai progetti della difesa comune europea. La Finanze svolgerà alcune audizioni sui ddl per il recupero dei crediti in sofferenza e dibatterà sul ddl imposta di registro sugli atti giudiziari. Domani alle 14.00 la Istruzione ascolterà il Ministro dell'università e della ricerca Gaetano Manfredi sulle iniziative di competenza del suo Dicastero connesse all'emergenza epidemiologica Covid-19. 

La Lavori Pubblici ascolterà i rappresentanti di Assarmatori, Confitarma e Fercargo sull'impatto dell'epidemia da coronavirus nel settore dei trasporti. Mercoledì alle 17.30 proseguirà l’audizione del Ministro per i beni e per le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini sulle iniziative di competenza del suo Dicastero connesse all'emergenza epidemiologica Covid19 nei settori. La Lavori Pubblici ascolterà i rappresentanti di Federmar sull'impatto dell'epidemia da coronavirus nel settore dei trasporti. L’Agricoltura esaminerà il ddl per la limitazione alla vendita sottocosto di prodotti agricoli e divieto di aste a doppio ribasso. A seguire si confronterà sull’affare assegnato sulle problematiche inerenti alla crisi delle filiere agricole causate dall’emergenza da COVID-19 e successivamente sugli affari assegnati relativi alle nuove biotecnologie in agricoltura e alle problematiche della filiera bufalina. Mercoledì ascolterà i rappresentanti di Italia Ortofrutta, Fruitimprese e Unaproa sull'affare assegnato relativo alle problematiche inerenti alla crisi delle filiere agricole causate dall’emergenza da COVID-19. 

La Commissione Industria svolgerà diverse audizioni sull’affare assegnato sulle iniziative di sostegno ai comparti dell'industria, del commercio e del turismo nell'ambito della congiuntura economica conseguente all'emergenza da COVID-19; proseguirà, poi, le audizioni sull’affare assegnato per la razionalizzazione, la trasparenza e la struttura di costo del mercato elettrico e gli effetti in bolletta in capo agli utenti. La Lavoro svolgerà alcune audizioni sull’affare assegnato riguardante le ricadute occupazionali dell'epidemia da Covid-19, sulle azioni idonee a fronteggiare le situazioni di crisi e sulla necessità di garantire la sicurezza sanitaria nei luoghi di lavoro. La Salute esaminerà il ddl sulla sicurezza degli esercenti delle professioni sanitarie. La Politiche dell’UE proseguirà il confronto sulla legge di delegazione europea. 

L’Aula della Camera

L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi oggi alle 16.00 per l’approvazione del decreto legge sulle consultazioni elettorali per l'anno 2020. Nella seduta di mercoledì ascolterà le comunicazioni del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte in vista della riunione del Consiglio europeo del 18 e 19 giugno. Venerdì invece inizierà la discussione generale del decreto per la funzionalità dei sistemi di intercettazioni e di modifica dell’ordinamento penitenziario. Come di consueto mercoledì alle 15.00 svolgerà le interrogazioni a risposta immediata

Le Commissioni della Camera

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà la pdl per la separazione delle carriere giudicante e requirente della Magistratura, svolgerà diverse audizioni sulla proposta di legge costituzionale sulla base territoriale per l'elezione del Senato della Repubblica e di riduzione del numero dei delegati regionali per l'elezione del Presidente della Repubblica. Svolgerà poi delle audizioni sulle pdl per il coordinamento in materia di politiche integrate per la sicurezza e di polizia locale, e sulle pdl per l’istituzione della Commissione nazionale per la promozione e la protezione dei diritti umani fondamentali. Proseguirà poi il ciclo di audizioni nell’ambito dell’esame della proposta di legge sulla soppressione dei collegi uninominali e di delega al Governo per la determinazione dei collegi elettorali plurinominali. Riprenderà le audizioni sulle pdl per la disciplina dell'attività di rappresentanza di interessi. La Giustizia terrà diverse audizioni sullo schema di decreto legislativo relativo codice della crisi di impresa e dell'insolvenza, si confronterà sulle pdl in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere ed esaminerà la pdl per la protezione che collaborano con la giustizia. La Esteri e la Difesa esamineranno i documenti sulla partecipazione dell'Italia a ulteriori missioni internazionali per l'anno 2020. La Bilancio inizierà l’esame degli emendamenti segnalati presentanti al cosiddetto decreto rilancio

La Cultura, con la Trasporti, si confronterà sulla proposta di istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sulla diffusione intenzionale, seriale e massiva di informazioni false. La Ambiente, domani alle 15.00, ascolterà il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare Sergio Costa sulle recenti iniziative normative dell'Unione europea in materia di cambiamenti climatici. La Trasporti svolgerà diverse audizioni sul decreto recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19. La Lavoro esaminerà, in sede di comitato ristretto, le pdl sulla situazione del personale. La Affari Sociali esaminerà la pdl di delega al Governo per il riordino e potenziamento delle misure a sostegno dei figli a carico attraverso l'assegno unico e la dote unica per i servizi e il decreto in materia di studi epidemiologici e statistiche sul SARS-COV-2. La Agricoltura si confronterà sulle pdl in materia di agricoltura contadina. Infine la Politiche dell’Ue proseguirà le audizioni sul Programma di lavoro della Commissione per il 2020-Un'Unione più ambiziosa e sulla Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2020. 

Conte prosegue gli Stati Generali. Rimane il nodo Mes

Giuseppe Conte e i ministri torneranno domani a Villa Pamphili per riprendere gli incontri degli Stati Generali. In agenda c'è prima una relazione di Vittorio Colao, che illustrerà il lavoro fatto dalla task force di esperti voluta dal Governo. Poi sarà la volta di sindacati ed enti locali. Il premier fa il punto su quanto concluso fin qui: “Ieri da parte dei vertici delle istituzioni europee è stato riconosciuto il ruolo centrale che l'Italia ha avuto in questa emergenza: in prima linea, indicando anche agli altri la via da percorrere”, scrive su Facebook. L'invito fatto alle opposizioni, però, continua a cadere nel vuoto. Conte aveva chiesto a Matteo Salvini e Giorgia Meloni di “dare una mano con i Paesi di Visegrad nell'interesse nazionale”. La replica del leader della Lega è secca: “Non conosce vergogna, i cosiddetti Paesi di Visegrad hanno governi democraticamente eletti, mentre lui tratta con governi sanguinari come Cina e Iran. Non capisco questo appello che proviene da una villa, mentre si scopre che un milione di persone aspettano la cassa integrazione che forse non riceveranno mai”. A Villa Pamphili si è tenuta “un'assurda messinscena, utile solo all'ego di Conte mentre ci sono milioni di italiani che non sanno come arrivare a fine mese”, gli fa eco la leader FdI e anche Anna Maria Bernini di FI va all'attacco: “Il Governo è in stato confusionale. Conte ripete come un disco rotto di voler coinvolgere l'opposizione nei programmi per il rilancio del Paese. L'appuntamento dovrebbe essere la prossima settimana: ne prendiamo atto, anche se il premier lo dice dall'inizio dell'emergenza e non lo ha mai concretamente fatto”. Mercoledì la battaglia si sposterà in Parlamento. Conte, infatti, è atteso alla Camera e in Senato per le comunicazioni in vista della riunione del Consiglio europeo del 18 e 19 giugno. L'appuntamento europeo non sarà ancora una volta quello decisivo, ma si avvicina per la maggioranza il tempo di affrontare il nodo Mes. Per Conte l'ultima parola toccherà al Parlamento, ma palpabile è la tensione tra i gruppi che sostengono il Governo, decisi a trovare un accordo prima e non essere costretti ad affrontare al buio la prova dei numeri. Le premesse non sono le migliori. Se per Matteo Renzi si tratta solo di un “gioco delle parti” interno al M5S, perché “è evidente che lo useremo”, gli uomini vicini a Luigi Di Maio smentiscono una possibile apertura del ministro degli Esteri: bisogna “puntare sul recovery fund, con tempistiche certe, in modo da poter utilizzare le risorse il prima possibile”, è la linea. Il Mes rimane “anacronistico e inadeguato alle risposte da dare al Paese in questo difficile momento di crisi”. Il Pd, intanto, invita “a non sprecare la svolta Ue”. Per Nicola Zingaretti “L'Italia che deve rinascere dopo la malattia deve essere un'Italia ad alta velocità nei trasporti e nella rete digitale. Deve essere un'Italia digitale nei servizi alle persone e alle imprese, un'Italia più green nel modo di produrre e di vivere”.  

Terremoto M5s, è guerra aperta tra Grillo e Di Battista

Dopo 13 anni dal V-Day Di Bologna Beppe Grillo torna in campo con un nuovo “vaffa-Day” che terremota il M5S e tramite lui la politica italiana. Perché a scatenare “l'ira funesta” del fondatore del Movimento questa volta è proprio il suo delfino Alessandro Di Battista, che dopo mesi di luci e ombre dagli studi di Mezz'ora in più ha punzecchiato il capo del Governo e lanciato il suo altolà: se Conte avesse davvero in animo di prendersi i 5 Stelle, ha detto, “si deve iscrivere a M5S e al prossimo Congresso porti la sua linea”. Un “Congresso” lo chiama Di Battista per andare alla sostanza del passo che spinge il M5S a fare e per non creare fraintendimenti: “Chiamiamolo così perché gli Stati Generali li stanno facendo tutti”, ironizza. Troppo per il fondatore del Movimento che non vuol sentir parlare di fasi congressuali e subito tuona: “Dopo i terrapiattisti e i gilet arancioni di Pappalardo, pensavo di aver visto tutto...ma ecco l'assemblea costituente delle anime del Movimento. Ci sono persone che hanno il senso del tempo come nel film Il giorno della marmotta”. 

Veleno puro che nessuno, neppure trai 5S, si aspettava e che provoca una puntuta reazione, anche questa inedita, del suo ex pupillo. “Oggi pomeriggio sono tornato in Tv. Ho fatto proposte e preso posizioni chiare. Si può legittimamente non essere d'accordo. Lo si dica chiaramente spiegando il perché”. Mai si erano visti i vertici del Movimento "darsele" l'un l'altro con tale veemenza. A spiegare, in parte, il nervosismo tra i pentastellati c’è sicuramente il successo che sta riscuotendo il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. I sondaggi gli sono favorevoli: una rilevazione dell'Ipsos per il Corriere della Sera rivela che l'indice di gradimento per il suo operato è passato dal 48% registrato a febbraio al 66% di aprile, per poi assestarsi in questa settimana al 61. Gli Italiani sembrano insomma avere fiducia nel loro premier nonostante la grave crisi provocata dalla pandemia, ma è bastato il solo sospetto che il premier possa avvalersene per mettersi alla guida di un partito per scatenare il putiferio. Lo stesso sondaggio rivela infatti che Il consenso potenziale del M5S potrebbe salire dal 20% al 30% se alla guida ci fosse Conte. 

In casa M5S il successo del premier sembra dunque aver provocato un rimescolamento delle ormai vecchie alleanze, scoperchiando nuove e inattese frizioni tra gli esponenti di spicco dentro la maggiore forza di Governo, un vero e proprio terremoto che lascia prefigurare come possibile una scissione con il ritorno di Grillo come leader politico. Un ritorno allo status quo in sintonia con l'erede del cofondatore, Davide Casaleggio, che solo pochi giorni fa ha “bocciato” le ipotesi che circolano nel Movimento circa una possibile deroga al tetto dei due mandati, pensato per la ricandidatura delle sindache di Roma e Torino ma che aprirebbe una finestra anche ai rappresentanti nel Governo, a partire da Luigi Di Maio. L'intreccio di posizioni allo stato è dunque la fotografia del caos. Le reazioni interne sono contrastanti; le pasionarie Barbara Lezzi e Giulia Grillo si schierano con di Battista; “Beppe is back”, cinguetta sibillino Sergio Battelli, raccogliendo il parere di chi, nell'ala governista, non vuole che “battaglie personali” possano compromettere il percorso del Movimento. Dai vertici pentastellati inizialmente non trapela nulla di ufficiale; a fine giornata, il capo politico Vito Crimi sottolinea che “in questa fase il Movimento 5 Stelle deve restare concentrato su una missione: affrontare la crisi epocale che stiamo attraversando”. Il confronto interno non sembra avere la priorità, perché “la prossima sfida che ci attende saranno il referendum sul taglio dei parlamentari e le elezioni regionali e comunali. Anche in questo caso, unità deve essere la parola d'ordine”.



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