Draghi è al rush finale sul Recovery ma resta nodo governance

L'imperativo è fare presto, ma soprattutto fare bene, dice Mario Draghi ai partiti che incontra a Palazzo Chigi. “La qualità” del piano nazionale “conta più della tempistica”, è il messaggio che arriva anche dalla Commissione europea. Ed è con questa consapevolezza che il Governo si prepara al rush finale sul Recovery plan, quel Piano nazionale di rilancio e resilienza da 191,5 miliardi che il premier intende inviare a Bruxelles il 30 aprile. Il Consiglio dei ministri dovrebbe essere convocato per giovedì o al più tardi venerdì ma il cantiere è ancora aperto. Italia viva, dopo un incontro con il premier e il ministro Daniele Franco, esulta per le “forti differenze” che emergono nell'impostazione rispetto alla versione che aveva presentato Conte. Tra i nodi da sciogliere resta però quello della governante: la regia sarà a Palazzo Chigi ma sul dettaglio si discute nella maggioranza ed è forte il pressing dei Ministri per sedere al tavolo. L'invito della Commissione europea è inviare a Bruxelles un piano che punti sulla qualità, anche se ciò dovesse voler dire scavallare la scadenza del 30 aprile. L'Ue avrà due mesi per validare i piani nazionali, per poi dare a luglio la prima tranche di risorse: per l'Italia fino a 27 miliardi; come spenderle, quali interventi programmare per primi, dovrà essere indicato nel documento, così come un cronoprogramma dettagliato che da qui al 2026 si sarà chiamati a rispettare. L'effetto dovrebbe essere propulsivo della crescita: si stima per ora un 3,6% in più ma probabilmente la crescita al 2026 sarà esponenzialmente maggiore. 

Nel merito dei progetti, Italia viva sottolinea che si annuncia grande discontinuità sulle infrastrutture; il Movimento 5 Stelle spinge per la conferma del 110% fino al 2023, ma sul punto ci sarebbe una discussione ancora in corso. Il Cashback dovrebbe essere confermato ma con alcune correzioni. Draghi chiuderà le sue consultazioni sul Recovery nelle prossime ore, con gli incontri con Leu, sindacati e imprese. Ieri pomeriggio ha ricevuto Giorgia Meloni e Fdi, poi Matteo Renzi e Iv; ai partiti non viene illustrata una bozza e perciò Meloni lamenta lo scarso coinvolgimento: “Draghi verrà in Aula il 26 aprile, quindi quattro giorni prima dell'invio a Bruxelles, il rischio è che il ruolo del Parlamento sia molto marginale”. Italia viva ribatte che così non è: non solo sulle comunicazioni di Draghi è previsto un voto ma anche sulla governance arriverà una proposta alle Camere in un secondo momento. Nello schema di Draghi, in effetti, il Recovery sarà accompagnato a maggio da due decreti su semplificazioni e assunzioni nella P.a., oltre alle riforme della giustizia civile e della concorrenza. Quanto alla governance, potrebbe essere strutturata con un regolamento, ma è più probabile che si opti per un decreto, considerato che dovrebbero essere previsti poteri sostitutivi del Cdm rispetto alle opere bloccate, per poter rispettare il cronoprogramma. La struttura, in due livelli, dovrebbe vedere il ministero dell'Economia come cuore operativo, in coordinamento con gli enti locali che saranno aiutati da task force, ma a livello politico la regia dovrebbe essere a Palazzo Chigi. Il modello Cipe, con i ministri coinvolti di volta in volta per materia, è quello ipotizzato da più fonti. Di base al fianco di Draghi dovrebbero sedere in permanenza i ministri Franco, Cingolani, Colao, Giovannini e Giorgetti, competenti per le materie più “pesanti”; dai partiti verrebbe la spinta per una regia sul modello delle capi delegazione

La politica è contraria alla Superlega. Draghi: preservare competizioni nazionali

La politica italiana si unisce contro l'ipotesi della nascita della Superlega di calcio, trovando una sponda anche nei vertici delle istituzioni europee e nei Governi degli altri Paesi coinvolti. “Il Governo segue con attenzione il dibattito”, sottolinea il premier, Mario Draghi, che lancia un monito: “Sosteniamo con determinazione le posizioni delle autorità calcistiche italiane ed europee per preservare le competizioni nazionali, i valori meritocratici e la funzione sociale dello sport”. La stroncatura all'idea nata da alcuni dei maggiori club europei (per l'Italia Juventus, Inter e Milan) è simile a quella già espressa da Bruxelles, ma anche da Madrid, Parigi, Londra. Emmanuel Macron e Boris Johnson si sono subito detti contrari, con il presidente francese che plaude alla scelta dei club transalpini di non aderire: la Superlega “minaccia il principio del merito sportivo”, ha detto Macron, stesso parere per il primo ministro britannico Johnson, che ha sottolineato come la creazione di una Superlega sarebbe “molto dannosa per il calcio”. “Dobbiamo difendere un modello di sport europeo basato sui valori, sulla diversità e sull'inclusione. Non c'è spazio per riservarlo ai pochi club ricchi e potenti che vogliono tagliare i legami con tutto ciò che le associazioni rappresentano: campionati nazionali, promozione e retrocessione e sostegno al calcio dilettantistico di base. Universalità, inclusione e diversità sono elementi chiave dello sport europeo e del nostro stile di vita europeo”, tuona il vicepresidente della Commissione Ue Margaritis Schinas

Anche in Italia, la contrarietà al 'super campionato' unisce tutto l'arco politico, da destra a sinistra. Tra i primi a far sentire la propria voce il segretario del Pd Enrico Letta: “L'idea di una Superlega per i più ricchi club europei di calcio? Sbagliata e decisamente intempestiva. Nel calcio e nello sport la forza sta nella diffusione, non nella concentrazione. E nelle belle storie tipo Atalanta, Ajax, Leicester”. Per il leader della Lega Matteo Salvini, “il denaro non è tutto: da tifoso milanista, dovrei essere contento che la mia squadra possa partecipare a una Superlega europea, incassando un sacco di soldi, a prescindere da merito, impegno e risultati. Ma, da sportivo e da italiano, dico che il denaro non è tutto, e i milioni non sono sufficienti per azzerare simboli, storia, merito, cuore e passione”. “Si trovi un punto di incontro tra Uefa e grandi club europei”, è l'auspicio del coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani. Per la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni “la questione della Superlega credo che sia figlia di una china che il calcio ha preso e che privilegia il profitto a danno della pratica sportiva”. A detta del Movimento 5 Stelle, “da tifosi e da appassionati sportivi non si può che restare attoniti di fronte a questo progetto delle maggiori squadre europee, tra cui tre italiane. Una non-competizione in cui lo sport c'entra poco o nulla, ma è tutto incentrato sul business e sul denaro”. Ettore Rosato, non le manda a dire: “Una Superlega per i club di calcio più ricchi d'Europa, una sorta di League degli eletti. Nulla a che vedere con l'essenza del calcio”.  

Grillo difende il figlio scatenando un polverone politico

Non è il solito Beppe Grillo quello che irrompe sui social per difendere il figlio Ciro dall’accusa di stupro, insieme ad altri tre ragazzi, ai danni di una studentessa. L’intervento del fondatore del M5S è a tutto campo e immediatamente scatena una durissima reazione politica. Grillo si chiede: “Perché non li avete arrestati subito? Perché vi siete resi conto che non è vero che c’è stato lo stupro”; quindi, la chiosa disperata, urlata: “Se dovete arrestare mio figlio perché non ha fatto niente, allora arrestate anche me, perché ci vado io in galera”. Sono passati quasi due anni da quella notte del luglio 2019 quando, dopo una serata passata al Billionaire in Costa Smeralda, i quattro giovani avrebbero violentato, questa l'accusa, la 19enne milanese in vacanza nel nord Sardegna. Concluse le indagini a novembre 2020, la Procura di Tempio Pausania sta per tirare le fila dell'inchiesta, a breve trasmetterà gli atti al Gup e si conoscerà la sua scelta: richiesta di rinvio a giudizio o di archiviazione. I legali hanno ribadito come i ragazzi si siano dichiarati innocenti “fin dall'inizio dell'inchiesta”. Ora alla loro voce si somma anche quella, altisonante, di Grillo senior: “Una persona che viene stuprata la mattina, il pomeriggio fa kitesurf e denuncia dopo 8 giorni è strano. E poi c’è un video in cui si vede un gruppo che ride, ragazzi di 19 anni che si divertono e ridono in mutande”, perché “sono quattro coglioni, non quattro stupratori”. Ma Beppe non è l'unico papà coinvolto in questa storia. Ci sono anche i genitori della studentessa che ha denunciato, i quali, attraverso una nota divulgata dall'avvocato Giulia Bongiorno, si dicono “distrutti”. 

Tra i primi a commentare la vicenda c’è la Lega di Matteo Salvini: “Garantismo a giorni alterni. Il sabato Salvini è colpevole, il lunedì suo figlio è innocente”. Da Iv la capogruppo alla Camera Maria Elena Boschi non usa mezzi termini: “Che Grillo usi il suo potere mediatico e politico per assolvere il figlio è vergognoso”. Nel Pd, intervengono un po' tutti, tra cui la presidente Valentina Cuppi e la capogruppo in Senato Simona Malpezzi stigmatizzando “il frasario tipico di chi colpevolizza la vittima, parole sconcertanti”. Il primo a solidarizzare con il fondatore del M5S è Alessandro Di Battista: “Sei un papà e ti capisco. Spero che tutto si possa chiarire e alla svelta. Coraggio Beppe”. Per il Movimento il capo politico reggente Vito Crimi esprime vicinanza umana al fondatore, si dice fiducioso “nel lavoro della Magistratura” e auspica che “i fatti vengano trattati dai media evitando conclusioni affrettate e la ricerca di sensazionalismi”. 

L’Aula del Senato

L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 16.30 per l’approvazione definitiva della Legge di delegazione europea 2019-2020

Le Commissioni del Senato

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali svolgerà delle audizioni sull'affare assegnato relativo ai profili costituzionali dell'eventuale introduzione di un passaporto vaccinale per i cittadini cui è stato somministrato il vaccino anti SARS-COV-2 e alcune sul decreto sulle misure di contenimento del COVID-19. A seguire esaminerà il decreto per il riordino dei ministeri, il ddl sul quorum per la validità delle elezioni comunali e il ddl d’intesa con l'Associazione Chiesa d'Inghilterra. La Giustizia, con la Lavoro, svolgerà alcune audizioni sui disegni di legge relativi alle molestie sui luoghi di lavoro e riprenderà l’esame sui ddl di ridefinizione della magistratura onoraria. La Esteri, con la Politiche dell’Ue, ascolterà l'Ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese in Italia Li Junhua sull'accordo quadro per gli investimenti UE-Cina. La Bilancio, assieme alla rispettiva della Camera, avvierà un ciclo di audizioni sul Documento di economia e finanza 2021 (Def); nello specifico oggi alle 9.00 ascolterà i rappresentanti di CNEL e Banca d'Italia e alle 20.15 toccherà al Ministro dell'economia e delle finanze Daniele Franco. La Istruzione svolgerà delle audizioni sull’affare assegnato per la promozione di cammini interregionali quali itinerari culturali e alcune altre, assieme alla Sanità, sull’impatto della didattica digitale integrata (DDI) sui processi di apprendimento e sul benessere psicofisico degli studenti. 

La Agricoltura svolgerà delle audizioni sul disegno di legge relativo alla disciplina del settore florovivaistico e alcune sui danni causati all'agricoltura dall'eccessiva presenza della fauna selvatica ed esaminerà la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai conti economici dell'agricoltura regionali. La Industria, alle 11.30 ascolterà i rappresentanti di Rse, Arera e Enea nell'ambito dell'affare assegnato sull’aggiornamento della normativa in materia di certificati bianchi. Sul medesimo tema giovedì alle 13.30 ascolterà i rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e a seguire i rappresentanti del Parlamento europeo sull’Atto europeo relativo agli orientamenti per le infrastrutture energetiche transeuropee. La Lavoro proseguirà le comunicazioni del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando sulle linee programmatiche del suo dicastero. La Territorio esaminerà il ddl per la rigenerazione urbana. Infine la Politiche dell’UE si confronterà sulla Legge europea 2019-2020. 

L’Aula della Camera

L’Aula della Camera tornerà a riunirsi alle 12.00 per esaminare il decreto legge sulle misure urgenti per fronteggiare la diffusione del Covid-19, le mozioni sull’inadempienza bancaria e crediti deteriorati, la proposta di legge costituzionale in materia di elettorato per l'elezione del Senato della Repubblica, le mozioni sulle infrastrutture digitali efficienti e sicure per la conservazione e l'utilizzo dei dati della pubblica amministrazione, e la relazione della Giunta per le autorizzazioni sulla richiesta di deliberazione in materia di insindacabilità nell'ambito di un procedimento penale nei confronti di Fabio Porta, deputato all'epoca dei fatti. 

Le Commissioni della Camera

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali svolgerà delle audizioni sulle pdl sull’ordinamento e poteri della città di Roma capitale ed esaminerà il decreto per il differimento di consultazioni elettorali per l'anno 2021. La Giustizia esaminerà la pdl sulla produzione, il traffico e la detenzione illecita di sostanze stupefacenti o psicotrope nei casi di lieve entità e, con la Affari Sociali, dibatterà il decreto sulla disciplina sanzionatoria in materia di sicurezza alimentare. La Cultura esaminerà le proposte di legge sul reclutamento e lo stato giuridico dei ricercatori universitari e degli enti di ricerca, nonché di dottorato e assegni di ricerca. La Ambiente ascolterà i rappresentanti del gruppo ENI in merito all'annunciata chiusura degli impianti del cracking e degli aromatici di Porto Marghera, nonché sulle conseguenze di carattere ambientale per il sito interessato e per lo sviluppo di processi di transizione ecologica. La Trasporti, con la Attività Produttive, proseguirà il ciclo di audizioni sulla crisi industriale di Alitalia. La Lavoro svolgerà delle audizioni sulla pdl per l'accesso anticipato al pensionamento per i lavoratori delle imprese edili e affini. La Agricoltura esaminerà le pdl sull’agricoltura contadina. 



Seguici sui Social


2

Nomos Centro Studi Parlamentari è una delle principali realtà italiane nel settore delle Relazioni IstituzionaliPublic Affairs, Lobbying e Monitoraggio Legislativo e Parlamentare 

Vuoi ricevere tutti i nostri aggiornamenti in tempo reale? Seguici sui nostri canali social